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Emiliano Sala, rapporto preliminare non svela le cause dell'incidente

Sala, le cause dell'incidente

il rapporto dell'Aaib ha chiarito che l'aereo aveva la certificazione di volo ed era stato oggetto di un intervento di manutenzione.

Nemmeno l’Air Accidents Investigation Branch (Aaib) nel suo rapporto preliminare è riuscito a fare piena luce sulle cause della sciagura aerea che ha provocato la morte di Emiliano Sala. L’attaccante argentino era a bordo di un piccolo Piper caduto nel Canale della Manica lo scorso 21 gennaio. La punta, partita da Nantes, aveva appena firmato con il Cardiff ed era diretta in Galles (il suo corpo è stato recuperato il 6 febbraio).

La certificazione

Come riferisce Today.it l’Aaib, struttura investigativa del Dipartimento dei trasporti inglese, nella sua relazione ha chiarito due aspetti. Innanzitutto il velivolo era in possesso della certificazione di volo, con validità fino a settembre 2021. Inoltre era stato oggetto di un intervento di manutenzione il 30 novembre 2018 con il via libera dell’Amministrazione dell’aviazione federale.

Il meteo

Secondo quanto emerge dal rapporto, le condizioni del meteo erano di fatto buone: da segnalare solo un fronte freddo da nord-ovest e leggere precipitazioni. Nulla insomma che potesse complicare pericolosamente il viaggio dell’aereo guidato dal pilota David Ibbotson (il cui corpo non è ancora stato ritrovato). Inoltre dallo stesso pilota erano arrivate rassicurazioni ai controllori del traffico aereo durante il viaggio. Niente faceva dunque pensare alla successiva sciagura.

La licenza

Neppure il fatto che il pilota e il Piper non avevano l’autorizzazione per un uso commerciale: si tratterebbe di una questione di licenze senza alcuna ripercussione sulla sicurezza del mezzo, dotato ad esempio di un sistema di protezione dal ghiaccio. Invece l’aereo è precipitato passando in pochi secondi da un’altezza di 5.550 piedi a una di 1600 prima di far perdere le proprie tracce (l’individuazione del relitto del Piper è avvenuta il 3 febbraio).