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Argentina, tifosi gettano acqua bollente sulla guardalinee donna

Acqua bollente guardalinee donna

Rosana Paz ha riportato gravi ustioni alla schiena. "È difficile essere una donna nel calcio", ha commentato, "ma voglio continuare".

Ancora un episodio che dimostra quanto difficile il mondo dello sport, e del calcio in particolare, possa rivelarsi per le professioniste donne che desiderano avvicinarsi ai campi da gioco come atlete o, in questo caso, guardalinee. L’esempio più recente viene dall’Argentina, riporta Fanpage. Durante il match disputato tra Marquesado e San Martin, in sesta divisione, alcuni tifosi hanno gettato dell’acqua bollente addosso a Rosana Paz.

Aggressione alla guardalinee

Mancavano solo due minuti alla fine della partita (terminata con la vittoria del Marquesado) quando la guardalinee ha preso una decisione che metteva in difficoltà la squadra di casa. È stato in quel momento che ha avvertito una strana sensazione. “Ho sentito un liquido caldo arrivarmi sulla schiena”, ha poi raccontato ai media. “Ho chiamato l’arbitro per fargli presente la situazione e per farmi buttare acqua fredda e calmare il bruciore. Volevano sospendere la partita, ma abbiamo trovato un accordo per proseguire”. Al termine dell’incontro, è stata portata in ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato una grave ustione.

È difficile essere una donna nel calcio“, ha ammesso con amarezza. “Ma voglio continuare e spero di arbitrare già nella prossima giornata. Ora però dobbiamo porre fine a queste violenze. Le famiglie hanno paura a venire allo stadio, ma il calcio dovrebbe essere solo una festa. Che sia un uomo o una donna a ricevere un’aggressione, poco conta. Queste situazioni non dovrebbero accadere in alcun modo”

“Episodio oltre il calcio”

Il presidente del Marquesado ha commentato l’episodio precisando: “Non voglio giustificare i tifosi, ma non era acqua bollente. Ero con la Paz e non ho visto bruciature. A prescindere, non sono d’accordo con quello che hanno fatto e se devono comportarsi in questo modo è meglio che restino a casa. Cercheremo di fermarli”. Più dura la condanna da parte di Alberto Plantero, presidente della Liga Sanjuanina, che lo ha definito “un episodio che è andato oltre il calcio. Ho inviato una relazione agli organi disciplinari, perché puniscano i responsabili come meritano”.