Tutto da rifare. La decisione della Corte di Cassazione ha lasciato tutti senza parole: infatti, il processo in seguito alla morte del calciatore del Livorno, Piermario Morosini, dovrà essere rifatto. Di conseguenza, la sentenza emanata dalla Corte d’Appello dell’Aquila, risalente al febbraio 2018, è stata completamente annullata. Sono state, quindi, annullate le condanne previste per i medici Porcellini (Livorno), Sabatini (Pescara) e Molfese. Il nuovo processo verrò svolto presso la Corte d’Appello di Perugia.
Le condanne
Porcellini e Sabatini furono condannati a otto mesi di carcere, mentre per Molfese una condanna di un anno. La principale colpa per la quale i tre medici sono stati ritenuti colpevoli è il mancato utilizzo del defibrillatore, il cui uso avrebbe potuto dare qualche speranza di vita in più a Morosini. Il lavoro dei rispettivi legali, però, ha permesso di riaprire l’indagine a loro carico e quindi di avere nuove speranze di essere assolti. I motivi che hanno portato la Cassazione a prendere questa decisione rimangono ancora segreti.
La morte
Piermario Morosini morì durante la partita valevole per il campionato di Serie B che vedeva scontrarsi il suo Livorno ed il Pescara. Durante una normale azione di gioco, il centrocampista si accasciò a terra completamente da solo. A nulla servirono i tentativi di rianimazione attuati dai medici sportivi presenti e dell’ambulanza intervenuta sul campo.
Secondo la perizia richiesta dalla Procura di Pescara, a stroncare la sua vita fu un’improvvisa cardiomiopatia aritmiogena. Quest’ultima è una malattia di origine genetica che è responsabile di numerose morti all’interno del mondo dello sport.