Fabio Rossi Una promessa quella fatta a tutti i tifosi della Roma: “Prima o poi allenerò i giallorossi. Adesso non si può: mancano le condizioni, ma in futuro accadrà”. Queste le parole utilizzate da Antonio Conte in un’intervista diretta da Walter Veltroni per ‘La Gazzetta dello Sport’.
Il tecnico pugliese ha poi continuato spiegando anche il motivo per cui è arrivato a questo pensiero: “Mi sono innamorato di Roma frequentandola nei due anni in cui sono stato c.t. della Nazionale. All’Olimpico senti la passione da parte di questo popolo che vive il calcio con un’intensità particolare, che per la Roma va fuori di testa. Che vive ‘per la Roma’. Un ambiente molto passionale, che ti avvolge”.
Il futuro di Conte
Non si sbilancia Antonio Conte quando parla del proprio futuro: l’ex allenatore di Chelsea e Juventus non vuole ancore rendere noto quali sono i suoi prossimi piani. L’unico obbiettivo chiaro è quello di vincere e di incidere: “Oggi se qualcuno mi chiama sa che io devo incidere, con la mia idea di calcio e con il mio metodo. Non sono un gestore, non credo che l’obiettivo di un allenatore sia fare meno danni possibile. Se pensano questo, le società non mi chiamino. Trovo umiliante per la categoria sentire una cosa del genere. Io voglio incidere, perché sono molto severo con me stesso. Poi ho un problema: la vittoria. Che sento come l’obiettivo del mio lavoro. Il percorso per arrivarci è fatto di lavoro, di sacrificio, di unità d’intenti, di pensare con il noi e non con l’io. Non ne conosco altri”.
Un’idea chiara e decisa. Conte non allontana nessuna ipotesi, neanche quelle che lo accostano agli acerrimi nemici della sua amata Juventus come Milan ed Inter: “Io devo avere la percezione di poter battere chiunque. Devo sentire che vincere è possibile. Altrimenti, senza problemi, posso continuare a restare fermo”.
