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Il punto sulla Moto GP: arrivati a metà stagione, Marc Marquez è (di nuovo) il re

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Marquez si conferma ancora una volta il re incontrastato della Moto Gp, quando si è ormai giunti a metà della stagione.

Al giro di boa, i giochi di questo motomondiale sembrano oramai fatti: Marc Marquez, dall’alto dei suoi 59 punti di vantaggio (un’enormità) pare avere già scettro e corona fra le mani. D’altronde non lo dicono soltanto le sensazioni, ma anche i numeri: lo spagnolo, infatti, è strafavorito nelle scommesse sulla Moto GP dei vari bookmakers, con William Hill che ad esempio quota la sua vittoria a 1.01. Sembra che quest’anno non sia esattamente l’anno giusto per sperare in qualche sorpresa o colpo di coda, anche per via del mondiale di Valentino Rossi, che sta disputando di gran lunga la peggiore stagione della sua carriera.

Marc Marquez, una forza della natura

Come si fa a dubitare di un risultato che sembra già scritto, quando a tracciarlo (su strada e su carta) ci pensa Marc Marquez? Il pilota spagnolo e la sua Honda, al giro di boa, si presentano in classifica con ben 59 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, secondo con la sua Ducati. Un distacco spaventoso, che in teoria lascia davvero pochi margini ai contendenti. Una forbice frutto di un ruolino di marcia sorprendente, con 5 vittorie e poi soltanto secondi posti, su 9 gare in totale. Mancano ancora 10 GP da correre, e i numeri non condannano né Dovizioso né il compagno Petrucci, terzo in classifica. Eppure sembra davvero difficile pensare ad un Moto GP 2019 in salsa italiana e non spagnola, visto il dominio assoluto di Marquez in questa prima metà della contesa.

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E i contendenti? Dovizioso è una macchina

L’unico filo di speranza, al quale resta appeso questo Moto GP, è legato alla costanza di Dovizioso. Andrea è un pilota “matematico”: una vera e propria macchina che avanza, che colleziona risultati utili, che non stupisce mai in negativo (se non per un unico incidente di percorso). Eppure tutto questo potrebbe non bastare, se di fronte si staglia un talento come Marc Marquez: purtroppo, in questi casi, anche le doti più brillanti e la costanza devono piegarsi di fronte all’evidenza. Un discorso simile può essere fatto per Petrucci, compagno di Dovizioso, e terzo in classifica con 64 punti di distacco dal pilota spagnolo. Fin quando la matematica non condannerà la Ducati tutto sarà possibile, anche se francamente improbabile.

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Valentino Rossi e il suo “Annus Horribilis”

Sesto in classifica, con un distacco di ben 105 punti da Marquez: questo non è proprio l’anno di Valentino Rossi, che in carriera non aveva mai disputato una prima metà così disastrosa. La ripartenza servirà dunque per capire se la situazione può essere migliorata o se è oramai giunto il tempo del declino, per il 9 volte campione. Valentino, dal canto suo, non è mai stato uno che si butta giù: ha infatti dichiarato che il ritiro per il momento non rappresenta un’idea, perché sente di avere ancora molto da dare. Magari l’anno prossimo, visto che questo motomondiale oramai è andato.