Fabio Rossi Nessuno dei più di 60mila spettatori presenti allo stadio San Siro per la partita d’esordio in Serie A contro il Lecce ha potuto cantare a squarciagola l’inno ufficiale che ha accompagnato negli ultimi decenni la squadra nerazzurra. Infatti, il celebre ‘Pazza Inter’ non è risuonato nelle casse dello stadio Meazza: al suo posto, la società nerazzurra ha deciso di optare per ‘C’è solo l’Inter’, altro famosissimo inno della storia del club di Milano.
Secondo quanto riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, la decisione è stata presa dalla società, impersonata dal dirigente Beppe Marotta. Infatti, la nuova Inter che si sta venendo a formare vuole completamente perdere la caratteristica che l’ha contraddistinta per molti anni: la follia. “Non voglio una pazza Inter, basta pazzie. Voglio una squadra regolare“, aveva detto Antonio Conte nella conferenza stampa di presentazione. Detto, fatto. Il nuovo ciclo nerazzurro sarà caratterizzato da pragmatismo e concretezza: le battute d’arresto del passato devono essere cancellate completamente.
Niente ‘Pazza Inter’: subito vittoria
La rottura con il passato è forte e decisa: il cambio dell’inno ufficiale è solo l’ultimo delle grosse variazioni rispetto alle scorse gestioni. Le decisioni di mettere alla porta Mauro Icardi e Radja Nainggolan a causa dei comportamenti poco professionali sono di netta controtendenza rispetto alle più flessibili scelte prese dai predecessori di Beppe Marotta.
Anche sul mercato le follie sono completamente sparite. I 40 milioni spesi per scommesse, tutte perse, come Kondogbia, Joao Mario e Gabigol sono soltanto il passato. La dirigenza ha puntato solo su certezze del calcio italiano e internazionale: Lukaku, Sensi, Barella e Godin ne sono la conferma. Il cambio di rotta è ufficialmente iniziato, quali saranno i risultati? L’inizio è stato dei migliori: 4-0 alla neopromossa Lecce con il minimo sforzo.
