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Terzo tempo nel rugby: non solo sport

La storia del terzo tempo

Che cos'è il terzo tempo nel rugby? Tutto ciò che c'è da spapere sul terzo tempo del rubgy: la storia e gli aneddoti.

Sono pochi gli sport di squadra estremi e fisici come il Rugby. Altrettanto pochi sport vantano una parte di competizione come il Terzo Tempo. Per chi non lo sapesse una partita di Rugby è divisa in due periodi di lunghezza uguale; il terzo tempo invece è simbolicamente tutto ciò che succede dopo che il tabellone si è spento e le coppe sono state distribuite. Una tradizione che è molto radicata e che forse nasce già nei primi dell’ottocento. Si legge negli annali sportivi come dopo le partite più dure e combattute le squadre si ritrovavano a mangiare e bere in goliardia e amicizia.

Il Terzo Tempo nel mondo

Il Rugby è uno sport internazionale con fan in ogni paese. Il Terzo Tempo, come spiega l’Insider, si mostra le prime volte negli USA quando si unisce la tradizione del Baseball (collettività, cibo e birra) ad un nuovo sport di squadra: Inglesi e Americani lo chiamano After-match Dinner (cena dopo la gara).

Arriva poi in Europa passando per la Francia dove viene rinominato Troisième mi-temps, più elegantemente “rinfresco” dopo partita. In ogni caso è la squadra di casa a dover organizzare l’accoglienza; questa “regola” fa sì che i giocatori e i fan provino sempre nuove culture culinarie e non rispetto a in che paese o città si è svolta la competizione.

I terzi tempi passati alla storia

Prendere due squadre di Rugby, con relativi invitati e fan, e metterli a bere e festeggiare non è sempre stata una buona idea. Ci sono numerosi Terzi Tempi nel rugby del passato che sono finiti in piccole disavventure o momenti di estremo divertimento. Eccone alcuni:

  • Non solo vino: nel dopo partita di una partita Italia contro URSS, a causa del freddo e delle tradizioni locali, il terzo tempo si è svolto bevendo quasi solamente Vodka. Si può solo immaginare lo scompiglio che questo ha creato…
  • Profumo e Francesi: nel 1982, durante la cena finale del Cinque Nazioni Rugby, fu messo come regalo una bottiglietta di acqua di colonia. Un giocatore Francese la svuotò riempendola di vino e bevendone poi il contenuto. Neanche a farlo apposta un altro suo compagno di squadra lo emulò, ma con una bottiglia piena di profumo!!! La serata finì con una lavanda gastrica al pronto soccorso.
  • Bevo per dimenticare: succede spesso e anche nel mondo dello sport. Infatti, nel 1987 la Nazionale Italiana, perse molto pesantemente contro la squadra degli All Blacks. Si ubriacarono di birra quasi tutti e come giustificazione dissero che senza il Terzo Tempo non avrebbero giocato né il primo né il secondo tempo di partita.

Questa tradizione non serve solo a divertirsi. Aumenta l’amicizia e la consapevolezza fra le squadre che lo sport, soprattutto di squadra, è competitivo solo durante la partita; mentre fuori dal campo la gioia più grande è il poter bere in compagnia.