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Ventura: "Mancini? Non sono invidioso di lui"

ventura mancini

Dopo la disastrosa esperienza da commissario tecnico sulla panchina dell'Italia, Ventura torna a parlare della Nazionale e del suo nuovo tecnico.

Una delle pagine più buie nella storia della Nazionale calcistica italiana: la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 resterà una pagina indelebile per l’intero movimento nazionale. La scossa è arrivata con la sostituzione di Giampiero Ventura da parte di Roberto Mancini, l’uomo capace di risollevare l’Italia in poco meno di due anni. Qualificazione a Euro 2020 raggiunta, nuovo percorso intrapreso con l’inserimento di diversi giovani. Sicuramente, Ventura non può dimenticare la sua esperienza da Commissario tecnico, quella sconfitta con la Svezia che, di fatto, ha infangato una carriera professionale lunga 34 anni. Come da lui stesso dichiarato a Radio 1, l’eliminazione non è stata una semplice sconfitta ma qualcosa di epocale.

Ventura su Mancini

Nel corso della lunga intervista rilasciata a Radio 1 nel corso della trasmissione radiofonica Radio Anch’io lo Sport, Giampiero Ventura ha così commentato la sua esperienza da Commissario tecnico della Nazionale: “Nel calcio, a scegliere con il cuore spesso si sbaglia. Bisogna usare forse più raziocinio. Senza la Spagna forse ci saremmo qualificati in anticipo anche noi, ma è andata così. Me ne dispiaccio non tanto da ex C.t. ma da tifoso dell’Italia. Quello che ho vissuto io è stata una esperienza dura perché molti l’hanno vista solo come un risultato sportivo negativo ma è stato qualcosa di più: è stato qualcosa di epocale. Con quella sconfitta si è poi tentato di cancellare 34 anni di vita sul campo, per questo sono felice ora di essere tornato ad allenare”.

Sulla Nazionale del presente, l’ex tecnico del Torino ha voluto elogiare il lavoro svolto sin qui da Roberto Mancini: “Nessuna invidia, faccio i complimenti a Mancini che sta facendo un grandissimo lavoro e spero riesca a portare la Nazionale dove merita, perché io sono e resto un grandissimo tifoso dell’Italia. Roberto ha intrapreso un percorso straordinariamente positivo, la nota importante è l’infornata di giovani, che hanno avuto una crescita esponenziale: dai Chiesa ai Bernardeschi, Sensi, Barella fino a Zaniolo che saranno lo zoccolo duro dell’Italia del futuro. È un gruppo giovane e di estrema qualità, che stanno facendo esperienza anche internazionale nei loro club. Mi auguro prosegua questa tendenza, solo la crescita dei giovani consente alle squadre di creare dei cicli. Bisogna dare la possibilità a questi ragazzi di crescere e fare esperienza”.