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Balotelli: "Non ho accusato il Verona ma quei pochi cogl*oni"

Balotelli Verona

Il calciatore ha spiegato che ci sono modi e modi di intonare cori verso un calciatore senza sfociare nel razzismo.

Mario Balotelli torna a parlare dell’episodio che l’ha visto protagonista domenica 3 novembre durante la partita Verona-Brescia, in cui ha denunciato la presenza di cori razzisti contro di lui. A seguito della vicenda, la Procura ha aperto un’inchiesta a carico di Luca Castellini, ultrà e leader dei sostenitori dell’Hellas.

Mario Balotelli su tifosi del Verona

L’allenatore del Brescia rivendica il gesto compiuto durante il match e spiega di non essersela presa con i tifosi del Verona in toto, bensì solo con “quei pochi scemi” autori dei cori. A chi insinua, come il sindaco della città, che non fossero a sfondo razzista, lui risponde che se li ha sentiti dal campo evidentemente c’erano e non erano pochi ad intonarli.

Ammette di provare simpatia nei confronti dei tifosi gialloblu, ma aggiunge anche che c’è modo e modo di distrarre un giocatore. E quello di urlare insulti razzisti “non ci sta, non c’è mai stato e non ci starà mai“.

Sa bene che non è la prima volta che accade e infatti non si ritiene diverso dagli altri giocatori ai quali hanno fatto gli stessi cori. Chiede soltanto che questo fenomeno si allontani dai campi da calcio e che non si debbano alimentare ulteriori discussioni sul suo essere o non essere italiano. Castellini si era infatti così espresso su Balotelli: “Non sarà mai del tutto italiano“, a cui era seguita la replica: “Ignoranti, quando segnavo in Nazionale andava bene?“.

Proprio in merito alla Nazionale, non nega di voler tornare presto ad indossare la maglia azzurra. Questa sarebbe anche la volontà del Presidente Figc Gabriele Gravina, ma l’ultima parola spetta a Mancini.