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Napoli: contestazione dei tifosi al San Paolo

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Centocinquanta ultras del Napoli hanno contestato la squadra. Presente uno striscione con la scritta "Rispetto".

Il periodo buio del Napoli continua. Sono undici i punti che lo separano dalla capolista Juventus. Dopo molto tempo, si ritrova fuori anche dalla zona Champions, superato da Atalanta, Roma e Lazio. Martedì 5 Novembre 2019, una vittoria contro gli austriaci del Salisburgo avrebbe permesso alla squadra di Ancelotti, la matematica qualificazione agli ottavi della Champions League. Ma così non è stato e le tensioni sono aumentate.

Circa 150 ultras azzurri hanno voluto manifestare la loro contrarietà esponendo uno striscione con un messaggio chiarissimo, all’esterno della rampa d’accesso dello stadio San Paolo. Sullo striscione c’era scritto: “Rispetto”.

I tifosi hanno approfittato dell’allenamento presso lo stadio riservato agli abbonati (presenti solo un centinaio su diecimila). Molti i cori contro i giocatori definiti mercenari: “Ci vediamo in discoteca” e “Mettete in campo la primavera” cantavano i tifosi. Preso di mira anche il presidente Aurelio De Laurentiis. Nessuno di loro si è fermato a parlare con i tifosi per approfondire le ragioni della protesta, anche perchè non sono mancati lanci di fumogeni o bombe carta.

Napoli: contestazione dei tifosi

In questo clima di tensione, i calciatori sono entrati in campo cominciando subito la seduta di allenamento, senza rivolgere nessuno saluto ai tifosi presenti che li fischiavano. Durante l’allenamento, ad ogni tocco di palla di Insigne, Mertens, Callejon sono partiti fischi e urla “vai via, vai via”. Sono loro il principale bersaglio della tifoseria azzurra, alla quale non passa inosservata la questione non ancora risolta dei rinnovi.