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Federcalcio Germania: "Non giocheremo più dove discriminano le donne"

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Il presidente della Federcalcio tedesca Fritz Keller ha dichiarato che esistono dei valori non negoziabili, come per l'appunto i diritti delle donne.

Si tratta di una decisione che probabilmente farà storia quella delle Federcalcio della Germania, che ha deciso di non far disputare più alcuna partita alle proprie nazionali in quei paesi che discriminano le donne. La scelta è stata presa in particolare nei confronti di quegli stati che non consentono il libero accesso alle donne negli stadi o che lo consentono ma con pesanti restrizioni. Il riferimento va direttamente a paesi come l’Iran, che tuttavia dallo scorso 10 ottobre ha per la prima volta consentito alle donne di accedere agli stadi.

Germania: no ai paesi che discriminano le donne

Ad illustrare la decisione è stato il presidente della Federcalcio tedesca Fritz Keller, che in un’intervista al quotidiano Die Welt ha spiegato come secondo la proposta di risoluzione adottata all’unanimità: “Non sarà più consentito alle squadre nazionali di giocare partite in Paesi in cui alle donne non è garantito pari accesso agli stadi di calcio o ad altre strutture sportive”. Secondo Keller infatti esistono dei valori che per la Germania non sono negoziabili, come per l’appunto i diritti delle donne in ogni parte del mondo.

Nel corso dell’intervista Keller ha inoltre parlato di ulteriori tematiche relative agli intrecci tra calcio e geopolitica, come ad esempio le prese di posizione in campo di alcuni calciatori turchi verso le operazioni militari di Erdogan contro i curdi in Siria. Keller ha infatti dichiarato come non sia più possibile girare la testa dall’altra parte: Non dobbiamo più fingere che queste sfide sociali e questi sviluppi politici globali non esistano. Secondo: dobbiamo entrare nel discorso insieme al calcio tedesco per rispondere a domande complesse. Quali valori sono infrangibili per noi?”.

Un atteggiamento che rispecchia la decisione di qualche settimana fa della squadra del St. Pauli di licenziare il centrocampista turco Cenk Sahin, colpevole di aver pubblicato un post sui social dove faceva il saluto militare in omaggio ad Erdogan.

L’apertura dell’Iran

La decisione della Federcalcio tedesca va di pari passo con la parziale apertura fatta dall’Iran nei confronti delle donne, che dallo scorso 10 ottobre possono finalmente entrare negli stadi del paese ma solo per assistere ad incontri di calcio internazionali. L’annuncio era stato fatto dal ministro Masoud Soltanifar, forse per evitare polemiche politiche dopo la morte di una giovane ragazza di nome Sahar Khodayari. Sahar Khodayari si era infatti data alle fiamme per protesta dopo essere stata condannata ad un anno di reclusione per essere entrata illegalmente in uno stadio al fine di seguire la sua squadra del cuore, l’Esteghlal di Teheran.