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Ophelie Claude-Boxberger: positiva all'Epo a causa del patrigno geloso

ophelie claude-boxberger

Ci sarebbe la gelosia come movente dietro l'iniezione di Epo da parte di Alan Flaccus alla figliastra Ophelie Claude-Boxberger.

Si infittisce la questione relativa alla positività all’Epo dell’atleta francese Ophelie Claude-Boxberger, 31 anni. In base alle ultime rivelazioni, il responsabile della sua positività al doping, sarebbe il compagno della madre, Alain Flaccus.

I rapporti tra i due sono sempre stati piuttosto complicati. L’atleta francese, da giovane, aveva accusato il patrigno di aggressione sessuale. L’accusa fu poi ritirata. Si scelse di calmare le acque e non dare adito alle tensioni in una famiglia già fortemente segnata anche dal decesso del padre biologico della ragazza, anche lui ex atleta, rimasto tragicamente ucciso da un’elefantessa durante un safari in Kenia.

Ophelie Claude-Boxberger: parla il patrigno

Ora, l’incredibile colpo di scena. Durante l’ultimo interrogatorio, avvenuto mercoledì 27 Novembre 2019, Alain Flaccus avrebbe ammesso di aver fatto un’iniezione di Epo alla Claude-Boxberger durante un massaggio effettuato al termine di un allenamento. Svegliatasi per il dolore, Flaccus si sarebbe giustificato con l’atleta dicendo di aver semplicemente esagerato un po’ con la presa. Il motivo che avrebbe spinto il patrigno a compiere questo gesto sarebbe la gelosia.

Flaccus, infatti, facendo risultare positiva la Ophelie Claude-Boxberger all’Epo (rimane ancora da chiarire come sia riuscito a procurarsi la sostanza) , sperava di interrompere il legame amoroso tra la figliastra e il compagno Jean-Michel Serra, medico federale. Flaccus era rientrato da poco nello staff dell’atleta su richiesta della madre. Col tempo, era riuscito a conquistarsi la fiducia di tutti.