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Ibrahimovic: "Quando mandai Materazzi in ospedale in un derby"

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Ibrahimovic rivela: "Materazzi l'ho mandato in ospedale con una mossa di Taekwondo".

Zlatan Ibrahimovic, nel corso della lunga intervista rilasciata al quotidiano GQ, ha raccontato un aneddoto legato alla sua carriera che vede come vittima Marco Materazzi. Immediata la risposta dell’ex difensore nerazzurro che, attraverso il suo profilo Intsgram, ha pubblicato la foto di capitan Zanetti che alza la Champions League l’anno successi all’addio di Ibra dall’Inter: “Veni… Vidi…. Vici !!! Sempre e comunque GRAZIE Ibrahimovic. Senza di te non l’avremmo mai VINTA”.

Ibra: “Mandai Materazzi in ospedale”

La carriera di Ibrahimovic è stata sempre costellata di aneddoti da far venire i brividi: l’attaccente svedese è anche questo, come ha dimostrato in tutti i club in cui ha militato. In questa occasione ha raccontato il derby di andata della stagione 2010-2011, che vide il Milan vincere per 1-0 grazie proprio alla rete di Ibra durante i primi 45 minuti di match. Gara che lo svedese ricorda anche per aver mandato in ospedale Matteo Materazzi con una mossa di Taekwondo: “Ero alla Juve e giocavo contro l’Inter. Materazzi mi fa un’entrata assassina e mi fa male. Come calciatore era cattivo. Volevo tornare in campo solo per ripagare Matrix, perché se uno mi fa una cosa così non mi passa più dalla mente. Ma dopo due minuti ho troppo dolore, non riesco a giocare. Poi vado all’Inter, al Barcellona, al Milan…”.

“Nella prima partita, il derby 2010-11, sono tutti contro di me. Va bene, questo mi carica. Però se non hai il controllo non va bene, perché perdi la testa e fai qualcosa di stupido. Arrivo al rigore, e chi mi ha fatto fallo? Materazzi. Doppio rigore, 1-0 Milan. Nel secondo tempo Matrix mi carica e gli faccio una mossa di Taekwondo. L’ho mandato in ospedale. Stankovic mi dice: “Perché lo hai fatto, Ibra?” E io gli rispondo: Ho aspettato questo momento per quattro anni. Ecco perché. E me ne sono andato. What goes around comes around. Poi il Milan ha vinto ed è stato un bel momento perché la vecchia società era grande”.