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Morto Kobe Bryant: reazioni social e il cordoglio di amici e colleghi

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Sono centinaia le reazioni di cordoglio da parte di colleghi e società sportive per la scomparsa di Kobe Bryant, morto in un incidente in elicottero.

La morte improvvisa di Kobe Bryant è stata un fulmine a ciel sereno per milioni di appassionati e di addetti ai lavori del mondo del basket, scatenando una conseguente tempesta di reazioni sui social network. Sono infatti a decine gli amici e i colleghi sportivi che hanno voluto lasciare un messaggio di cordoglio in ricordo di quello che secondo molti era stato uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi. Kobe Bryant aveva appena 41 anni e si era ritirato dall’agonismo nel 2016.

Morto Kobe Bryant: le reazioni

Tra le prime reazioni a giungere sui social network c’è quella del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che ricorda il cestista appena scomparso con una sua celebre frase: “Ho corso su e giù per ogni parquet dietro ad ogni palla persa per te. Hai chiesto il mio impegno ti ho dato il mio cuore perché c’era tanto altro dietro”. Kobe Bryant era peraltro molto legato all’Italia, avendo qui trascorso gli anni della sua infanzia a seguito del padre Joe Bryant e aver contestualmente mosso i primi passi nel mondo della pallacanestro.

Ed è proprio la squadra di basket italiana dell’Olimpia Milano a ricordare Bryant in un post dove racconta di quando il giocatore si legò per un breve periodo alla compagine meneghina negli anni ’90: “L’Olimpia piange la scomparsa di Kobe Bryant e si unisce al dolore della famiglia. Kobe è stato brevemente part-owner dell’Olimpia durante la gestione di Pasquale Caputo e del padre Joe nella stagione 1997/98”.

Dal mondo dello spettacolo americano arriva anche il pensiero della comica e conduttrice televisiva Ellen DeGeneres, che esprime sgomento per il cestista e per la sua famiglia: “Come tutti, sono triste e sconvolta per le notizie su Kobe Bryant. Il mio cuore è si spezza pensando a sua moglie e alla sua famiglia”.

I colleghi dell’Nba

Sgomento anche da parte dei tanti giocatori di basket che militano o hanno militato nell’Nba, tra questo il francese Rudy Gobert, che scrive: “Non può essere vero! Goditi le persone ogni giorno, siamo sempre troppo preoccupati per cose che in realtà non sono così importanti. La vita è preziosa e non puoi mai sapere quando finirà”. Analoghe parole anche da parte di JJ Watt: “Non può essere vero. Non può proprio esserlo. Veramente orribile. Riposa in pace Kobe”.

Il cordoglio di Trump e della politica

Tra le tante voci al di fuori del mondo sportivo che sono giunte in occasione della morte di Kobe Bryant in serata è arrivata quella del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in un breve messaggio ha affermato: “Stando alle notizie, il grande giocatore di basket Kobe Bryant e altre tre persone sono rimaste uccise in un incidente in elicottero in California. Questa è una notizia terribile!”.

Parole simili anche dal Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Mi dispiace sapere della tragedia avvenuta negli Stati Uniti, una giornata triste per tutti gli amanti dello sport nel mondo. Kobe Bryant, uno dei più grandi giocatori di basket della storia, è rimasto ucciso oggi in un incidente in elicottero a Calabasas, in California. Gli sopravvivono una moglie, tre figli e milioni di appassionati di basket in tutto il mondo. Un uomo da non dimenticare. Possa riposare in pace”.

Anche il mondo della politica italiana ha però voluto rendere omaggio al campione statunitense, attraverso messaggi come quello dell’ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che sul proprio account esprime le proprie condoglianze: “La scomparsa di Kobe Bryant è qualcosa di molto triste. Era cresciuto in Italia e amava il nostro Paese. Non era solo un giocatore di basket, ma una leggenda dello sport mondiale. Riposa in pace campione”.

Cordoglio per la morte di Kobe Bryant anche da parte del governo italiano, per mano del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che dichiara: “Campione NBA, aveva iniziato a fare i primi tiri a canestro proprio in Italia, da piccolo, quando il padre giocava nel nostro campionato di pallacanestro. È stato un immenso campione, un simbolo positivo, un grande uomo”.