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Kobe Bryant: il dolore della moglie Vanessa e i dubbi sui funerali

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Diverse fonti affermano come la moglie Vanessa sia devastata dalla morte di Kobe Bryant, mentre ancora non si sa nulla della data dei funerali.

Non si placa il dolore di Vanessa Bryant per la morte improvvisa del suo Kobe, scomparso domenica 26 gennaio in un incidente in elicottero assieme alla figlia Gianna Maria. Secondo fonti vicine alla famiglia infatti, la 37enne moglie del cestista dei Los Angeles Lakers non riuscirebbe a finire una frase senza scoppiare a piangere, dovendo inoltre pensare a organizzare gli immensi funerali per il campione di pallacanestro che tuttavia ancora non è chiaro né dove né quando si terranno.

Il dolore della moglie di Kobe Bryant

Sempre secondo la stessa fonte, Vanessa sarebbe attualmente circondata da: “un buon sistema di assistenza, da persone che la amano e amavano Kobe, e malgrado la devastazione emotiva per la morte del marito e della figlia 13enne: “sta lavorando molto duramente per mantenere il controllo per le altre ragazze. Ora deve essere forte”.

Vanessa e Kobe Bryant si erano sposati nel 2001, quando lei aveva solo 18 anni e lui 22. Nel corso degli ultimi anni però, la donna si era dette contraria al fatto che Bryant usasse l’elicottero per i suoi continui spostamenti, temendo che potesse incappare in qualche incidente. Fu proprio per questo motivo che marito e moglie fecero un patto sul non salire mai insieme sullo stesso volo, in modo che se uno dei due avesse dovuto perire l’altro sarebbe rimasto al fianco dei figli.

I funerali a Los Angeles

Al momento inoltre si sta cercando di capire dove organizzare i funerali per quello che è considerato come uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi. La location inizialmente prevista dello Staples Center di Los Angeles – lo stadio casalingo dei Lakers – risulta non abbastanza capiente malgrado i suoi 20mila posti a sedere. Per questo motivo si starebbe facendo largo in queste ore l’idea di tenere le esequie nel Los Angeles Memorial Coliseum, dentro il quale possono entrare 80mila persone e che venne in passato utilizzato per le cerimonie di apertura delle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 e del 1984.