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Partite a porte chiuse, Burioni: "Un sacrificio indispensabile"

tifosi con mascherine

Burioni contro l'ipotesi di giocare Juve-Milan a porte aperte: "Le partite a porte chiuse sono un sacrificio necessario contro il coronavirus".

L’epidemia di coronavirus ha causato problemi anche al mondo del calcio italiano, che è stato costretto a rinviare le partite dei vari campionati. Primo tra tutti quello della Serie A, per il quale si stanno valutando le ipotesi di recupero delle partite rinviate. Il virologo Roberto Burioni si è schierato a favore dei rinvii e delle partite a porte chiuse, definendo l’alternativa “una follia” a causa del pericolo di contagio.

Coronavirus, Burioni: “Partite a porte chiuse”

Si continua a discutere se aprire o meno gli stadi: se alcune partite – come quella dell’Inter in Europa League – si sono giocate a porte chiuse, ora si fa largo l’ipotesi di consentire anche i match a porte aperte. Questo per non far perdere fatturato alle squadre, che hanno venduto migliaia di biglietti. Ma c’è chi non è d’accordo con questa tesi della Lega Calcio. Si tratta di Roberto Burioni, che ha commentato sul suo profilo Twitter questa decisione. “Io spero che non sia vero. Perché se è vero è pura follia. Lo stato non deve permetterlo per la sicurezza dei cittadini”. Il virologo si riferisce alla possibile presenza degli spettatori durante il match di Coppa Italia tra Juventus e Milan, in programma il 4 marzo all’Allianz Stadium di Torino. Su Twitter c’è anche chi chiede porte chiuse anche per le partite della Lazio e Burioni, tifoso laziale, commenta: “Ovvio non si deve giocare nessuna partita con il pubblico, di qualsiasi squadra!”.

Coronavirus, si va verso porte aperte

Burioni aveva anche commentato in precedenza ai microfoni di Rai Radio2 il suo pensiero sulle partite di calcio durante il virus. “Fino a quando c’è questa emergenza non è possibile portare 50.000 persone in uno stadio -ha affermato il virologo-. Punto e basta. Non si possono mettere decine di migliaia di persone in uno stadio. Si metterebbero in pericolo e si potrebbe fare un grandissimo favore al virus”.

Intanto continuano i cambi di rotta per decidere l’apertura o meno dello stadio al pubblico durante Juventus-Milan. Se dapprima si era valutata l’ipotesi di giocare, sì, ma a porte chiuse per tutti i tifosi, ora l’opzione più considerata sembra essere quella di giocare a porte aperte ma con restrizioni. In particolare potranno assistere alla partita tutti i tifosi tranne quelli provenienti dalle zone più a rischio coronavirus: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e province di Pesaro, Urbino e Savona.