> > Gasperini: "Ho avuto il coronavirus, pensavo di morire"

Gasperini: "Ho avuto il coronavirus, pensavo di morire"

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Gasperini ha scopeerto di aver contratto il coronavirus solo a maggio, dopo il test sierologico effettuato per gli allenamenti collettivi.

Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta ha dichiarato in un’intervista di aver contratto il coronavirus prima della storica partita in Champiuons con il Valencia. L’ex allenatore del Genoa lo ha scoperto solo a metà maggio, dopo aver effettuato il test sierologico. Dal 21 giugno ripartirà in campionato, promettendo di portare in campo la sofferenza del popolo bergamasco.

Gasperini confessa: “Ho avuto il coronavirus”

L’allenatore dell’Atalanta dei miracoli e squadra della città simbolo dell’emergenza sanitaria in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha rivelato di aver contratto anche lui il covid prima della sospensione del campionato: Ho avuto il coronavirus, ho pensato alla morte per un attimo“.

Il tecnico di Grugliasco lo ha scoperto solo a metà maggio, in seguito al test sierologico effettuato al rientro sui campi per gli allenamenti collettivi:”Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, che non vuol dire che ora sia immune“.

Ripartire per Bergamo

Il 21 giugno la Dea esordirà contro il Sassuolo nel match di recupero, e spera che la squadra possa ergersi simbolo della sofferenza della città: “L’Atalanta può aiutare Bergamo a ripartire, nel rispetto del dolore e dei lutti. Ci vorrà tempo per la gioia in piazza e all’aeroporto, ma i bergamaschi sono brace sotto la cenere. Piano piano tornerà tutto”.

“Non c’è un giocatore che si sia allontanato dalla città- continua a raccontare il tecnico orobicoPiù di uno ha perso peso, che può anche essere la spia di un disagio psicologico. Difficile intuire il sommerso emozionale di tutti. Qualcuno aveva la famiglia lontana. Di sicuro la squadra è rimasta connessa con la sofferenza di Bergamo e la porterà in campo“.