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Perché in TV si commemora Zanardi mentre lui è ancora vivo?

alex zanardi servizi commemorativi

L'incidente di Alex Zanardi ha riportato in auge un brutto vezzo tutto italiano: la tv manda già in onda servizi commemorativi. Ma lui è vivo.

Da venerdì sera i servizi Tv delle principali reti mediatiche italiane sono concentrati tutti su Alex Zanardi. Il campione bolognese, vittima di un terribile incidente in provincia di Siena che lo ha costretto – per la seconda volta nella sua vita -, a finire sotto i ferri, è diventato protagonista dell’agenda-setting mediatica italiana. E tutte le trasmissioni si sono focalizzate con servizi ‘strappalacrime’: dei veri e propri coccodrilli che, di solito, vengono mandati in onda quando il soggetto viene a mancare.

Nel caso specifico di Alex Zanardi, però, i toni melodrammatici e i servizi di ‘ricordo’ sono già andati in onda più e più volte. Basta prendere in esame le aperture dei singoli telegiornali degli ultimi tre giorni: i primi servizi non sono più dedicati al Coronavirus, bensì all’incidente del campione paraolimpionico.

Perché la Tv piange Alex Zanardi?

Testimonianze di amici, di persone che con lui hanno lavorato, frasi al passato. Un perenne collegamento direttamente dal Policlinico di Siena. La ricerca della notizia emozionale che possa far ricordare Zanardi.

Ma Alex, in realtà, è ancora vivo. Certo, non è nelle migliori condizioni di salute: è attaccato a una macchina per la ventilazione, è in coma farmacologico e, finché non si ridurranno le dosi, sarà difficile poter comprendere quali siano i danni subiti a livello neuronale.

Zanardi lotta come ha sempre fatto in vita sua, come ha già dovuto fare in passato. Con l’affetto della moglie Daniela e del figlio Niccolò. Perché lo sport gli ha sempre insegnato a lottare e non piangersi addosso. Come, invece, sta facendo la televisione in questi giorni con continui servizi che parlano al passato. Alex Zanardi è vivo e lotta per restare tra noi.