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Zanardi, neurochirurgo: "Ipotesi estrema è che non si svegli più"

alex zanardi

"Zanardi potrebbe non risvegliarsi mai, ma bisogna attendere evoluzione" l'ipotesi più estrema spiegata dal neurochirurgo Di Meo

“Il viso può essere ricostruito, ma certe parti profonde del cervello non si possono toccare, nessun chirurgo può intervenire” le ipotesi che fanno preoccupare sul futuro di Alex Zanardi, coinvolto in un grave incidente, mentre lotta tra la vita e la morte.

Il neurochirurgo: “Potrebbe non risvegliarsi”

Il futuro di Alex Zanardi è appeso a un filo: nel momento più delicato della sua vita, il campione paralimpico sta lottando tra la vita e la morte. Il suo risveglio, però, potrebbe anche non arrivare mai. È ciò che afferma Francesco Di Meco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia dell’ospedale Carlo Besta di Milano nonché Ordinario di neurochirurgia all’università Statale di Milano. In un’intervista al quotidiano Il Giornale, il neurochirurgo spiega la situazione in cui si trova Zanardi e come potrebbe evolversi. “Di fracassi facciali ne ho visti diversi nella mia carriera, ma si va dal trauma lieve a quello molto complesso che richiede interventi di chirurgia ricostruttivi” spiega Di Meco. Per Zanardi c’è anche un danno cerebrale: “E qui non c’è limite alla sua entità” commenta. “Mentre tac o risonanza riescono a far emergere un focolaio emorragico, gli esami diagnostici più sofisticati non sempre riescono a rilevare i cosiddetti microdanni. Nel cervello – spiega il neurochirurgo – ci sono diversi moduli di elasticità dei tessuti. L’impatto potrebbe aver provocato danni ai vari livelli fino a coinvolgere il tronco encefalico”. Le condizioni più gravi, per il medico, possono verificarsi in questi casi. “Le conseguenze più gravi provocano le alterazioni dello stato di coscienza e nella peggiore delle ipotesi causano il coma. É qui che bisogna focalizzare l’attenzione. Il viso può essere ricostruito, ma certe parti profonde del cervello non si possono toccare, nessun chirurgo può intervenire”.

Zanardi, neurochirurgo: “Attendere evoluzione”

“Il neurochirurgo Di Meco spiega come Alex ora abbia il cervello addormentato ovvero: “Messo a riposo per dargli il tempo di riprendersi dall’insulto. E quanto succede dopo, purtroppo, è molto variabile: se il trauma non è stato così importante si può anche risolvere, ma possono passare anche settimane“. Ma quando si può capire quanto il danno è grave? “É l’evoluzione clinica che stabilisce la gravità del trauma. Si capirà quando proveranno ad alleggerirlo dai farmaci che attualmente lo tengono addormentato: se tende a risvegliarsi autonomamente significa che migliora“. In caso contrario, però: “Potrebbe essersi prodotto un danno molto importante e potenzialmente permanente nelle parti più profonde del tronco encefalico. Il cuore può reggere per anni e lui potrebbe non raggiungere mai più lo stato di coscienza. Ma stiamo parlando di ipotesi estreme“.