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Come sta Zanardi? Il medico Costa: "Non corre i rischi di Schumacher"

come sta zanardi oggi

Per Claudio Costa, amico e medico di Zanardi, non ci sono dubbi: "Si riprenderà, la sua anima reagisce".

È passata un’altra notte per Alex Zanardi e in tantissimi continuano a chiedersi ‘come sta Alex’? Dopo il grave incidente subito nella giornata del 19 giugno, il campione bolognese si trova sedato in terapia intensiva per i traumi riportati, soprattutto a livello neuronale. Per Alex Zanardi non si tratta del primo grave incidente.

Nel 2001 perse l’uso di entrambe le gambe mentre correva con i suoi Kart. E a curarlo, all’epoca, ci fu Claudio Costa. Il medico, diventato successivamente anche amico di Zanardi, racconta a Il Messaggero: “Io sono ottimista e questa volta trascendo talmente tanto da pensare che potrebbe anche andare alle Olimpiadi di Tokyo. In questo momento drammatico mi conceda questo sogno”.

Come sta Zanardi oggi

Secondo quanto evidenziato da Claudio Costa, il quadro clinico di Zanardi è molto grave: “Come testimonia il fatto che sia stato sottoposto a un intervento neurochirurgico di tre ore. Premesso che l’equipe della Terapia intensiva del policlinico senese è composta da medici di grande valore, quello che mi tranquillizza di più è che ho avuto la sensazione che in Alessandro qualcosa si stesse già muovendo”.

Ne è certo, insomma, Costa che spiega ancora come: “Il cavaliere invincibile avesse iniziato la sua battaglia da guerriero. Così come si è ricostruito dalle macerie di Berlino, dove la morte gli ha rapito mezzo corpo, a Siena ha già cominciato la sua partita per la rinascita. Credo che ce la possa fare, ma questa è un’informazione che le do con la forma di un mio sogno”.

E a chi fa paragoni con il caso Schumacher, il medico Costa risponde netto: “È un’analogia comprensibile. Ma da quello che mi risulta, dati anche i parametri del cervello, credo che i medici di Siena siano abbastanza tranquilli sulle condizioni della materia cerebrale”. Anche se Claudio Costa sottolinea: “Mi auguro sia un quadro clinico meno grave. Poi, quando sarà il momento di svegliarlo, si vedrà quali sono le condizioni di questo cervello che, ripeto, a me sembra che tutto sommato abbia reagito molto molto bene”.