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Coronavirus, Cts su stadi: "Per ora no ad altre aperture"

Stadio

Il comitato tecnico scientifico si è espresso negativamente. Le motivazioni all'interno di un comunicato.

Nessuna deroga all’apertura degli stadi. Non esistono attualmente le condizioni per una simile eventualità. Questa è la linea che il Cts ha ribadito nella riunione in programma oggi 26 settembre, in seguito all’approvazione delle linee guida da parte delle regioni italiane sull’aumento della capienza degli impianti al 25%. Secondo gli esperti bisognerà attendere fino a ottobre per una possibile revisione delle misure attualmente vigenti. A ottobre, infatti, dovrebbe essere più definita la situazione circa l’andamento del coronavirus. Fino a quel momento le misure applicate agli stadi non dovrebbero essere modificate. Le regole attuali prevedono al momento 1.000 spettatori al massimo per gli eventi all’aperto e 200 al chiuso.

Coronavirus: no a ulteriori aperture degli stadi

Il Cts non accetta ulteriori aperture negli stadi. Al momento non esistono le condizioni opportune, per far partecipare un numero maggiore di spettatori rispetto a quello previsto attualmente. Una decisione presa “sulla base degli attuali indici epidemiologici e in coerenza con quanto più volte raccomandato”.

Le regole attuali non verranno cambiate

Il Cts ha ribadito che le regole vigenti sulla limitazione di spettatori negli stadi non subiranno cambiamenti. In un recente comunicato gli addetti spiegano come “pur comprendendo le aspettative di un ritorno graduale degli spettatori alla fruizione in presenza degli eventi sportivi potrà essere riconsiderata sulla base dei risultati del monitoraggio di impatto delle riaperture della scuola e della pubblica amministrazione”.

Il responso del Cts era comunque prevedibile visto il notevole aumento dei contagi da Covid nel nostro paese. Dal comitato fanno sapere come rimanga comunque “imprescindibile assicurare la prenotazione e la preassegnazione del posto a sedere con seduta fissa, il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico di almeno 1 metro, l’igienizzazione delle mani e l’uso delle mascherine”.