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Spot Shock: 3 pubblicità bloccate solo nell'ultimo mese. Ecco gli spot proibiti

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Molti di voi sapranno che la vera esistenza delle trasmissioni televisive risiede nella pubblicità. non ci sarebbero show, quiz o telefilm senza degli investimenti pubblicitari e i programmi del palinsesto, se provate a spostare un pò l'ottica, servono solo ad acchiappare introiti e a fungere da p...

Molti di voi sapranno che la vera esistenza delle trasmissioni televisive risiede nella pubblicità. non ci sarebbero show, quiz o telefilm senza degli investimenti pubblicitari e i programmi del palinsesto, se provate a spostare un pò l’ottica, servono solo ad acchiappare introiti e a fungere da pausa tra uno spot e l’altro. La pubblicità quindi si adegua, si fa più ricercata. Spesso una macchina o un profumo vengono reclamizzati da cortometraggi d’impatto o videoclip musicale provocatori.

La provocazione è uno degli assi che la pubblicità ha giocato più spesso in questi ultimi mesi allo scopo di evitare la fuga dei telespettatori maniaci di zapping pronti ad acchiappare il telecomando, con uno scatto degno di un maratoneta, al primo fotogrammo di una reclame. Vi avevamo parlato qualche tempo fa dello spot censurato sul profumo di una Beyoncè fin troppo sexy ma era solo la punta dell’iceberg. Le pubblicità bloccate in questo mese sono state ben tre. 2 nel mondo e una in Italia, o almeno in una rete italiana.

Cominciamo dalla reclame del nuovo profumo di Yves Saint Laurent. Elemento imprescindibile di ogni pubblicità sulle fragranze è la ragazza sexy e ingioiellata. Quest’ultima, dopo aver danzato come in preda a delle convulsioni, si getta per terra, si accarezza con un dito la parte interna del braccio, alludendo a un iniezione, e poi dice il nome del profumo seguito da una frase che dovrebbe suonare all’incirca come “sono la tua dipendenza”. L’Asa britannica l’ha fatto subito ritirare per il messaggio poco edificante che lo spot sottoindeva mentre nel resto d’europa la parola “dipendenza” è stata cambiata da una più equilibrata “ossessione”.
GUARDA LO SPOT

Ma se pensate che gli inglesi siano bacchettoni ci spostiamo in America dove la lotta per uno spazio pubblicitario durante la finale del Superbowl, lo show più seguito del mondo, ha fatto partorire alla Pepsi e alla Doritos uno spot che ha fatto sobbalzare sulla sedia molti cattolici.
Un prete, per aumentare le visite nella sua chiesa, offre ai fedeli bibite e patatine al posto del sangue e del corpo di Cristo. Il video è baditissimo anche sul web
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E infine torniamo in Italia dove, lo spot più brutto del mondo, quello del libro dell’avvocato, per intenderci, dopo Manuela Arcuri e Lele Mora si è avvalso di una nuova testimonial: Ruby (pagandola cifre a cinque zeri). Risultato: Bianca Berlinguer, direttrice del tg3, si è infuriata (lo spot che uscirà nei prossimi giorni precederebbe il tg3) e ha ironizzato in diretta: “Chissa’ che importante contributo sara’ alla cultura nazional-popolare? La domanda, ovviamente, e’ ironica” promettendo di bloccare lo spot.