Spunta l’ombra della massoneria dietro il caso di Lisa Gabriele ed alcune indagini porterebbero ad una loggia deviata che avrebbe depistato le ricerche sulla morte della 17enne uccisa il 7 ottobre del 2005. Per quel delitto si era arrivati ad arrestare il 52enne ex poliziotto Maurizio Abate che all’epoca dei fatti aveva una relazione con Lisa ma aspettava un figlio dalla sua compagna. La magistratura calabrese ritiene che l’indagato abbia agito in concorso con una seconda persona, di identità ignota e con coperture solidissime.
La massoneria dietro il caso di Lisa Gabriele
Ma chi lo dice? L’ordinanza di custodia cautelare a carico di Abate: “I depistaggi, le omertà, le ambiguità emerse nel corso delle indagini per l’omicidio di Lisa Gabriele hanno dimostrato come una rete di protezione e reticenza, di dubbia natura, ha accompagnato tutte le fasi della indagine e stenta ancora oggi, a distanza di molti anni, a cadere”. Si va dal trasporto del cadavere della vittima indicato come una messinscena con falso biglietto di addio.
Alcol e psicofarmaci per depistare
Vicino al corpo vennero anche ritrovati psicofarmaci ed alcol ma dall’autopsia emerse che Lisa non aveva assunto né alcol né farmaci. E ancora: una “serie di anomalie che, col senno di poi, analizzate oggi alla luce delle nuove circostanze e della esigenza di riapertura delle indagini, conferiscono alla vicenda una patina di inquietante ambiguità”. Ma quale natura avrebbe avuto quell’anomalia? Per i giudici andrebbe ricondotta anche all’appartenenza dell’uomo a logge massoniche deviate.