> > Spunta un nuovo video di Al Qaida contro l'Italia

Spunta un nuovo video di Al Qaida contro l'Italia

Spunta un nuovo video di Al Qaida contro l'Italia

Spunta un nuovo video di Al Qaida contro l'Italia, in cui il numero due dell'organizzazione di al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l'algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, sostiene che «L'Italia romana ha occupato Tripoli». Il video è stato reso noto dall'agenzia mauritana 'al-Akhbar', che ne ...

Spunta un nuovo video di Al Qaida contro l’Italia, in cui il numero due dell’organizzazione di al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l’algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, sostiene che «L’Italia romana ha occupato Tripoli».

Il video è stato reso noto dall’agenzia mauritana ‘al-Akhbar’, che ne ha ricevuto una copia e dura 23 minuti e 24 secondi.

Il video inizia con 8 minuti di estratti di notizie pubblicate sui media e frasi pronunciate da responsabili libici, Anabi spiega che «con le rivoluzioni arabe l’Occidente crociato ha assistito al ritorno dei musulmani alla loro religione, ha preso atto del loro desiderio ostinato di applicare la sharia, e non ha trovato altro rimedio che tornare a occupare quei territori, mettendo le sue avide mani sulle ricchezze e sul petrolio e continuare a controllarli». Nel video si avvertono gli «invasori» italiani che si pentiranno e che saranno «umiliati e sottomessi», L’Italia ha occupato Libia, ve ne pentirete”.

“Non siamo un popolo che si arrende, dovrete passare sui nostri cadaveri. O vinciamo o moriamo”, recita ancora Anabi, ed accenna a “un generale italiano che ora comanda a Tripoli”, forse si riferisce al generale Paolo Serra, senior advisor militare dell’inviato speciale dell’Onu sulla Libia Martin Kobler.

Il video si conclude con un avvertimento «Vi morderete le mani pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al-Mukhtar, il combattente libico che guidò la resistenza all’occupazione italiana, e ne uscirete umiliati e sottomessi, con il permesso di Dio».

L’algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi è considerato uno dei più influenti leader dell’Aqmi.