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Stadio Roma, la cena Lanzalone-Parnasi-Giorgetti

Parnasi dal carcere si di dichiara innocente per il caso dello stadio

Parnasi si dichiara innocente, ma emergono le prove di una cena con Lanzalone e Giorgetti. Si allarga la rosa degli indagati.

Luca Parnasi, l’imprenditore a capo della società Eurnova, è in carcere con l’accusa di corruzione nell’ambito del caso riguardante il nuovo stadio della Roma. L’imprenditore si è dichiarato innocente, ma gli inquirenti continuano a indagare in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per venerdì 15 giugno. Scoperta anche una cena “segreta”, tenutasi proprio a casa di Parnasi, tra l’imprenditore, Luca Lanzalone e Giancarlo Giorgetti, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Indagati anche il sovrintendente Francesco Prospetti e il presidente del CONI, Giovanni Malagò.

Stadio Roma, Parnasi in carcere

È in carcere Luca Parnasi, l’imprenditore leader della Eurnova. La sua società si sarebbe dovuta occupare della realizzazione del nuovo stadio della Roma, a Tor di Valle. Ma Parnasi è stato arrestato, insieme ad altre otto persone, per associazione a delinquere con finalità di corruzione e danni alla pubblica amministrazione. Dal carcere di Regina Coeli, nella capitale, l’imprenditore si dichiara innocente. Ai suoi avvocati ha detto: “Non ho mai commesso reati. Abbiamo lavorato per anni, 24 ore al giorno, solo per realizzare un progetto”.

La cena con Lanzalone e Giorgetti

La magistratura indaga sui rapporti che legano Parnasi a esponenti delle forze politiche che, in virtù della loro posizione, avrebbero favorito il coinvolgimento della Eurnova nel progetto di Tor di Valle. I Carabinieri di Roma hanno intercettato una serie di telefonate che testimonierebbero una cena “segreta” avvenuta a casa di Parnasi il 12 marzo, poco dopo le elezioni. La notizia è stata riportata da alcune testate nazionali, tra cui il Corriere della Sera, il Fatto Quotidiano e Repubblica. A questa cena avrebbero partecipato anche Luca Lanzalone, presidente di Acea e consulente della sindaca Virginia Raggi, e Giancarlo Giorgetti, esponente della Lega molto vicino a Matteo Salvini e attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Ignote sono le discussioni avvenute tra i tre commensali nel corso della cena, ma gli inquirenti sospettano che siano stati definiti dettagli relativi al giro di tangenti per la costruzione del nuovo stadio.

“Un grande rapporto”

Un amico di Parnasi ha testimoniato che l’imprenditore a gennaio 2018, in vista della campagna elettorale, si sarebbe dichiarato fiducioso nei confronti del rapporto con futuro governo. In particolare, avrebbe parlato di “una forte credibilità” personale presso il M5S. Prevedeva che proprio il Movimento avrebbe vinto, magari con la Lega, e che lui e la sua società avrebbero potuto avere “un grande rapporto” con il governo.

Indagati Prosperetti e Santini

Nel frattempo si amplia la rosa dei sospettati. Indagato anche Francesco Prosperetti, il sovrintendente che si è occupato della questione delle tribune nel progetto di Tor di Valle. Sulle tribune era stato inizialmente posto un vincolo (nel febbraio 2017) che però venne eliminato in un secondo momento (giugno 2017). Secondo quanto emerso dalle indagini, Prosperetti lo avrebbe eliminato in seguito a un colloquio con Claudio Santini, ex capo segreteria del Ministro ai Beni culturali. Santini sarebbe stato lautamente ricompensato per la mediazione tra Parnasi e Prosperetti: la procura parla di 53.440 euro “quale compenso per questa illecita attività”.

Alberto Bonisoli, il nuovo ministro del Mibact (Ministero per i Beni Culturali e il Turismo) ha dichiarato che verrà avviata un’indagine sui rapporti tra Santini e i responsabili del progetto di Roma.

L’architetto Desideri

Il 19 maggio 2017, Prosperetti avrebbe inoltre incontrato alcuni esponenti della società di Parnasi. Da tale incontro è emerso il nome di Paolo Desideri, l’architetto a cui è stato affidato il progetto delle tribune per superare la questione del vincolo. Le intercettazioni hanno rivelato che Desideri è amico di Prosperetti e datore di lavoro della figlia del sovrintendente: una serie di legami personali sospetti agli occhi della magistratura.

Indagato il presidente del CONI

Anche Giovanni Malagò, presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), risulta essere tra i sospettati per il caso dello stadio. Lo staff del CONI ha però dichiarato che Malagò non comparirebbe nel registro degli indagati. Per lui i pm avrebbero semplicemente chiesto una proroga delle intercettazioni telefoniche, senza avanzare alcuna accusa formale.

Raggi su Parnasi: “C’erano divergenze”

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata ospite a Porta a porta, dove ha rilasciato alcune dichiarazioni relative al suo rapporto con Luca Parnasi. “Ho incontrato Luca Parnasi nella primavera 2017 negli incontri con l’As Roma e Euronova”, ha raccontato. La sindaca ha ammesso l’esistenza di divergenze di vedute tra lei e l’imprenditore. Il divario riguarda le cubature: “Noi partivamo da posizione contrapposte: lui per mantenere le cubature, noi per ridurle”.

Ha però sottolineato anche l’importante ruolo svolto da Luca Lanzalone, suo consigliere e presidente Acea, nel progetto: “Lui ci ha aiutato sul fronte della normativa perché il precedente assessore più che dire ‘non si deve fare’ non faceva”.

Il futuro dello stadio

Il destino del progetto di Tor di Valle rimane ancora incerto. Virginia Raggi non ha però escluso che la realizzazione dello stadio proseguirà, se il progetto, al di là delle indagini della magistratura, si dimostrerà valido. “Che fine farà lo stadio? Non lo sappiamo. Gli atti della procedura sembrano tutti validi. Noi ci riserviamo di fare tutti gli approfondimenti del caso. Se non ci sono irregolarità a mio avviso si potrà andare avanti“.