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Statua del Cristo risorto caduta a Ispica: incidente durante la processione notturna

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Statua del Cristo risorto caduta a Ispica: l’incidente si è verificato nel comune in provincia di Ragusa durante la processione notturna.

Statua del Cristo risorto caduta a Ispica: l’incidente si è verificato nel comune in provincia di Ragusa durante la processione notturna.

Statua del Cristo risorto caduta a Ispica: paura e sgomento tra i cittadini

Nella tarda serata di domenica 17 aprile, intorno alle 22:30, la statua del Cristo risorto si è staccata dal basamento ed è piombata a terra. La vicenda, che si è consumata durante la processione notturna in occasione della quale il simulacro viene riportato in basilica, si è consumata a Ispica, comune in provincia di Ragusa.

La statua è caduta a terra mentre era inclinata lateralmente in segno di “saluto”, come è d’uso nelle processioni di alcune località. Nonostante la paura e lo sgomento dei presenti, l’incidente avvenuto in prossimità della basilica della Santissima Annunziata di Ispica non ha causato feriti.

In merito all’accaduto, si è espresso il presidente dell’arciconfraternita della Santissima Annunziata, Tommaso Gregni, che ha dichiarato: “Poteva purtroppo capitare, c’è rammarico per quanto accaduto. Abbiamo già parlato con un restauratore e si provvederà subito alla riparazione”.

Incidente durante la processione notturna a Ispica: il significato del rito

In seguito alla caduta della statua del Cristo risorto, i portatori dell’associazione “Don Bosco” hanno recuperato l’effige e l’hanno riportata alla basilica della Santissima Annunziata.

La popolazione di Ispica aspettava la processione da due anni: l’evento, infatti, è stato sospeso a causa delle restrizioni imposte a livello nazionale dalla pandemia da coronavirus. Per gli abitanti della cittadina che attendevano il rito con devozione, la processione notturna rappresenta un evento sacro e simboleggia la gioia di portare in spalla il Cristo risorto. La statua, infatti, viene portata tra le vie di Ispica al grido di “Viva lu patri” ossia “Viva il Padre”.