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Stop alle mascherine sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie: l’obbligo decade dal 1° ottobre

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Il Ministero della Salute ha annunciato lo stop alle mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie dal prossimo 1° ottobre.

A partire dal 1° ottobre 2022, diventerà ufficiale lo stop all’obbligo delle mascherine su mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie. La decisione è stata comunicata dal Ministero della Salute ed è stata commentata dal docente di Igiene all’Università Cattolica Walter Ricciardi.

Stop alle mascherine sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie: l’obbligo decade dal 1° ottobre

Stop alle mascherine obbligatorie su treni, autobus, metro, ospedali, ambulatori medici ed Rsa. La misura entrerà ufficialmente in vigore a partire dal prossimo sabato 1° ottobre 2022. È quanto annunciato dal Ministero della Salute che ha deciso di non prolungare ulteriormente nuovi obblighi relativi alla pandemia Covid. Il Ministero, pur non pubblicando nuove ordinanze, potrebbe diffondere una raccomandazione con la quale inviterà i cittadini a continuare a indossare la mascherina in caso di assembramenti.

L’uso del dispositivo di protezione individuale negli ospedali, negli ambulatori e nelle Rsa è da sempre una questione molto delicata e, nel caso in cui la pandemia dovesse riacutizzarsi esasperando la curva epidemiologica, questi luoghi potrebbero essere interessati da nuove misure dopo il 1° ottobre.

Ricciardi sulla decisione del Ministero della Salute

Sulla decisione del Ministero della Salute, è intervenuto il docente di Igiene all’Università Cattolica Walter Ricciardi. A proposito della scadenza dell’obbligo di indossare il dispositivo di protezione sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie del prossimo 30 settembre, Ricciardi ha detto: “Se aboliamo l’uso delle mascherine con un germe oggi così contagioso – ogni persona ne infetta 19 circa – gli lasciamo via libera, soprattutto negli ambienti ospedalieri dove le persone vanno per essere curate e correrebbero il rischio di infettarsi, per non parlare dei rischi degli operatori sanitari. Mi auguro che ci sia una proroga per l’obbligo in questi ambienti perché altrimenti l’attuale dinamica di risalita dei contagi, innescata dalla ripartenza delle scuole, diventerà ancora più rapida. Già ci saranno problemi, tra qualche settimana, per l’innalzarsi della curva pandemica in corso”.

In particolare, il docente di igiene ha fatto riferimento al caso di Londra, spiegando: “Nel Regno Unito, dove sono state abolite tutte le precauzioni oggi hanno 200mila operatori sanitari con il Long Covid e tra i 2 e i 3 milioni di cittadini con strascichi dell’infezione. Il virus, quindi, va contrastato e l’uso delle mascherine in luoghi chiusi ed affollati è uno degli strumenti per farlo. Naturalmente il mezzo principale di contrasto resta la vaccinazione e anche su questo siamo in ritardo. Se non ripristiniamo una strategia di lotta attiva che in qualche modo anticipa il virus, è chiaro che ci esponiamo a problemi, soprattutto tra ottobre e novembre – e ha aggiunto –. L’uso delle mascherine resta ancora fondamentale”.