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Storie di incesto e amore nei cartoni animati

incesto

L'ultimo tabù della tv :l'amore dentro le mura di casa, l'incesto. Presente nei cartoni animati e in  numerose serie tv , è un'argomento hot che mai ha smesso di generare polemiche. La fantasia nei manga  giapponesi non manca. La produzione è colma di decine e decine di esempi che hanno messo ...

L’ultimo tabù della tv :l’amore dentro le mura di casa, l’incesto. Presente nei cartoni animati e in numerose serie tv , è un’argomento hot che mai ha smesso di generare polemiche.

La fantasia nei manga giapponesi non manca. La produzione è colma di decine e decine di esempi che hanno messo in scena l’amore proibito dentro le mura di casa. Non da meno le nostre più celebri serie tv: da Game of Thrones a Brothers & Sisters passando per Nip&Tuck fino a Big Love e Dexter. Per non parlare delle soap, tra cui in primis spicca Beautiful come quando Eric vede i suoi due figli, Ridge e Bridget, cresciuti come fratelli, baciarsi. Anche Il Bello delle donne non se ne priva: con l’amore, annesso bacio, tra il figlio gay e madre possessiva).

Incesto: dal latino incestum, “non casto”, “impuro”, significa il consumarsi di un rapporto sessuale fra due persone legate da consanguineità, parentela o di affinità. In questo senso, è vietato il matrimonio fra fratelli e tra sorelle o con uno dei due genitori o siano nonni o zii. È invece sottoposto a restrizioni il matrimonio con cugini di primo grado. .i.

L’incesto che riesce a invogliare lo spettatore alla visione: vuoi lo shock, vuoi il gusto perverso, vuoi la voglia di essere sorpresi e stupiti.

L’ultimo tabù della tv, appunto è l’incesto. Sul Treccani cosa si specifica sotto la voce Incesto?

In psicoanalisi, l’individuazione del complesso di Edipo (➔) come fase fondamentale dello sviluppo individuale da parte di Sigmund Freud, ha reso evidente che ogni individuo possiede per via innata fantasie incestuose più o meno inconsce; come egli scrive in Totem e tabù (1912- 1913): «La psicoanalisi ci ha insegnato che la prima scelta dell’oggetto sessuale da parte del bambino è incestuosa, s’indirizza su oggetti rigorosamente proibiti, la madre e la sorella; e ci ha permesso anche di riconoscere per quali strade l’adulto si libera dell’attrazione dell’incesto. […]. Siamo giunti a ritenere che il rapporto con i genitori, caratterizzato fondamentalmente da pretese incestuose, costituisca il complesso nucleare della nevrosi [corsivo nell’originale]». Carl G. Jung rifiuta questa interpretazione letterale dell’i. come desiderio di rapporti sessuali con il genitore di sesso opposto, e riformula le fantasie incestuose delle persone come un tentativo di regressione agli stadi primigeni dello sviluppo psichico (simboleggiati dall’immagine ancestrale della madre) con lo scopo di rigenerare il proprio mondo interiore.

In antropologia, la proibizione contro l’i. ha ricevuto diverse interpretazioni. Secondo Lewis H. Morgan, il cosiddetto tabù dell’i. (da cui Freud prende spunto per il suo saggio sull’argomento) serve per evitare i danni biologici alla specie derivanti dall’incrocio del materiale genetico; secondo Bronislaw Malinowski il rapporto sessuale tra consanguinei sarebbe ostacolato dal senso di familiarità, che induce ripugnanza per il contatto sessuale tra membri dello stesso gruppo e facilita l’attrazione verso membri di un gruppo diverso. La teoria elaborata da Claude Lévi-Strauss è più dinamica e complessa rispetto alle altre, poiché, secondo l’antropologo francese, il primitivo cerca di controllare il proprio ambiente sociale individuando nettamente nemici o amici. Un modo per risolvere il problema è quello di allargare il più possibile i buoni rapporti sociali tra gruppi confinanti, e ciò avverrebbe mediante lo scambio delle donne. Perciò il tabù dell’i. consisterebbe nel divieto di tenere per sé le donne del proprio nucleo familiare, allo scopo di fondare una comunità allargata o la società stessa.

Ma torniamo agli anime, probabilmente l’esempio più famoso in Italia di incesto è quello di Georgie. Georgie (titolo originale Lady Georgie) è un manga creato nel 1983 da Yumiko Igarashi e arrivato in Italia nel 1984. Un cartone animato che ha segnato due intere generazioni. E chi è la signora Igarashi? E la mamma di Candy Candy. Cosa poteva partorire una mente già così tanto contorta? Solamente la storia di Georgie, uno dei cartoni animati che più hanno subito i duri colpi della censura in Italia.

Georgie che, anche se candidamente, è riuscita a rispondere a tutte le curiosità inserenti la sfera sessuale che naturalmente si pongono i bambini. Georgie, trovatella che entra a far parte della sua nuova famiglia sin da piccolissima e che cresce inconsapevole del fatto che in realtà gli adorati Arthur e Abel non sono suoi fratelli di sangue, ma solo d’adozione. I due fratelli, entrambi innamorati perdutamente della sorellastra, non ricambiati, provocando tutta una serie di eventi che hanno reso tanto popolare questo cartone.

Georgie che ha goduto di un’ampia censura da parte di Mediaset negli anni ’90. Ma Georgie era già stata trasmessa in Italia, molto prima, dal 1984. E, nel lasso di tempo, prima messa in onda – censura, quindi dal 1984 al 1991, Georgie fu trasmessa integralmente, con scene nudo e di sesso comprese, senza che mai nessun genitore se ne fosse mai accorto. Ricordo ancora la scena
in cui Abel scalda Georgie a letto scena in cui ci hanno nascosto quanto il tenerone fratellino ci dia effettivamente dentro. Che sia incesto o no, i due hanno anche un figlio.

Amori proibiti da uno dei cartoni più rimaneggiati e censurati nella storia della televisione: Marmalade Boy, trasmesso in Italia come Piccoli Problemi di Cuore. Già il titolo dice molto:quella che nel manga è una storia molto tenera è diventata davvero una mielosissima storia d’amore tra adolescenti un po’ complessati. La censura è arrivata al punto da tagliare anche le confessioni d’amore dei protagonisti, che vengono sostituite da semplici e generici e insopportabili Ti voglio bene! In Italia l’ultima parte della storia è stata nettamente tagliata, quella in cui i due protagonisti scoprono di essere fratellastri, ma nonostante questo decidono di voler comunque stare insieme e sposarsi. Alla fine del cartone si scopre che, al contrario di quanto potesse sembrare, i due fratelli non sono figli dello stesso padre. Ma anche solo l’idea della possibilità di un incesto doveva essere sembrata troppo osé.

Ma provando ad immedesimarci: e se scoprissimo, da un giorno all’altro, che proprio nostro fratello o nostra sorella in realtà non è tale, potremmo mai innamorarci di loro?

Pe rio momento l’unica conclusione possibile è che: tutto fa spettacolo, che sia peccato o no, l’importante e che sia guardato.