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Strage di cani in Sicilia, Procura indaga su due sospettati

strage di cani

La Procura sta indagando sulla strage di cani randagi che ha avuto luogo a Sciacca. Si sospetta fortemente su due persone

Il caso della strage di cani randagi a Sciacca, in Sicilia, potrebbe essere giunta ad un’importante svolta. Nel corso delle indagini, la Procura è giunta a due persone sospettate del crudele gesto. Su i due individui peserebbero prove alquanto schiaccianti. Tuttavia il caso non è dato per risolto, e l’inchiesta prosegue. Nel frattempo, a Canicattì (provincia di Agrigento), sono stati trovati impiccati due cuccioli meticci.

Strage di cani

Per la strage di cani, che ha avuto luogo nei giorni scorsi in contrada Muciare a Sciacca, sono fortemente sospettate due persone. Sono stati trovati morti ben 27 cani randagi. La Procura locale della Repubblica avrebbe raccolto importanti indizi circa un loro possibile coinvolgimento nel crudele caso. Le indagini sono condotte dal sostituto procuratore Michele Marrone e sono portate avanti nel riserbo più stretto. Non si sa ancora se i due individui siano stati già iscritti nel registro degli indagati.

strage di cani

Reazioni

Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha affermato riguardo a ciò, che c’è la volontà della Regione di costituirsi parte civile nel caso di eventuali procedimenti giudiziari a carico dei presunti colpevoli. Musumeci ha affermato: “Non siamo qui per cercare le responsabilità di qualcuno, ma solo per capire le cause del mancato risultato su una tematica alla quale nel corso di tutti questi anni non è stata assegnata la giusta importanza”. Rivolgendosi agli animalisti, ha poi detto: “Per apportare i correttivi, chiedo il vostro aiuto perchè sono convinto che la nostra grande forza siano le associazioni di volontariato, che ogni giorno vivono e affrontano sul campo i problemi”.
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché ha proposto invece l’istituzione di una commissione parlamentare sul problema del randagismo. Francesca Valenti, primo cittadino di Sciacca, ha raccontato le difficoltà del Comune nel gestire la situazione con le poche risorse a disposizione. In particolare, non ci sono rifugi pubblici per i cani randagi. Francesca Valente ha domandato quindi il supporto di Regione e Asl.

Altre uccisioni

Purtroppo, continuano ad esserci assassinii di animali. Nel corso degli ultimi giorni, si sono diffuse notizie di cani randagi uccisi, molto spesso avvelenati. Queste tristi news stanno rimbalzando da una parte all’altra dell’isola siciliana. A Licata, nella zona dell’Agrigentino, dove già domenica scorsa erano stati rinvenuti alcuni cani morti, c’è stato una sorta di bis ancora peggiore. Sono stati trovati, infatti, proprio oggi due cani e un gatto avvelenati. Non solo, erano presenti i corpi supini di altri animali agonizzanti. I volontari e veterinari li hanno presi, e ora stanno cercando di salvare loro la vita. Entrambi gli avvelenamenti hanno avuto luogo nella stessa zona di contrada Cannavecchia, non lontano dall’ospedale del paese. I carabinieri e la polizia municipale stanno indagando su questo macabro ed anche sadico caso.
Sempre nell’Agrigentino, a Canicattì, nel pomeriggio di martedì 27 febbraio, sono stati trovati impiccati due cuccioli di una quarantina di giorni. Un giovane volontario stava cercando di dargli in adozione.