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Strage di Cutro, Meloni: "Non potevamo fare di più"

La premier nel dopo Cdm a Cutro

Sulla strage di Cutro Giorgia Meloni fra "imbarazzo" e fermezza per le decisioni prese: "Noi non potevamo fare di più"

Sulla strage di Cutro Giorgia Meloni lo ha detto chiaramente: “Non potevamo fare di più”. Le parole della premier a margine del Consiglio dei Ministri sul luogo della sciagura hanno ancora una volta diviso la politica ma la versione dell’Esecutivo è quella. Quella che per esempio Repubblica ha definito “una trasferta disgraziata, organizzata tardivamente, cominciata male e finita peggio”.

Meloni: “Non potevamo fare di più”

Giorgia Meloni è stata letteralmente assediata dai giornalisti che le hanno chiesto perché non sia andata a rendere omaggio alle bare dei naufraghi di Cutro. La premier ha risposto: “Abbiamo finito adesso… Dopodiché io vado volentieri…”. In conferenza stampa la Meloni ha invece detto: “Noi siamo determinati a sconfiggere la tratta di essere umani responsabile di questa tragedia. Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci abbiano indotto a cambiare linea ha sbagliato”. E ancora, a difesa del governo: “Il ministro Piantedosi non poteva di fare nulla di più per salvare la vita di queste persone”.

La premier: “Norma di buonsenso”

Poi le note di precisazione sul legiferato: “Il governo vuole abolire la protezione speciale e sostituirla con una norma di buonsenso che corrisponda alla relativa normativa europea di riferimento“. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dunque detto cosa vuole fare il suo Esecutivo e spiegato cosa ha fatto lo stesso nelle more della terribile tragedia a Steccato di Cutro, in Calabria, che ha fatto 72 morti accertati.