Denise Ragusa Argomenti trattati
La trasmissione “Quarto Grado” è tornata a parlare della strage di Erba ed in particolare ha analizzato grazie all’aiuto di un perito fonico la primissima testimonianza di Mario Frigerio. Ecco tutti i dettagli.
Quarto Grado torna a parlare della strage di Erba e analizza la prima testimonianza di Frigerio
Nella puntata di venerdì 12 maggio 2023, la trasmissione “Quarto Grado” condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, si è occupata nuovamente del caso della strage di Erba.
Nello specifico, nel corso della trasmissione si è parlato della primissima testimonianza rilasciata da Mario Frigerio il 15 dicembre del 2006, a distanza di quattro giorni dalla strage in cui morirono quattro persone tra cui un bambino di due anni.
“Quarto Grado” fa analizzare la testimonianza di Frigerio: ecco qual è il motivo
A spiegare perché a distanza di 17 anni da quando si è consumata la strage di Erba, Quarto Grado ha deciso di far analizzare la primissima testimonianza di Mario Frigerio da un perito fonico, è stata la co-conduttrice, che si è così espressa a riguardo:
“Abbiamo deciso di fare questa prova, perché in 17 anni, le tecniche di ascolto e anche di deciframento degli audio hanno fatto enormi passi in avanti, non solo come software, ma anche le tecniche sono cambiate. Il nostro esperto ha ascoltato questo audio quattro volte al giorno per due settimane”.
L’analisi di Marco Perino riguardo la testimonianza di Frigerio: ecco che cosa è emerso
La testimonianza rilasciata da Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage di Erba, il 15 settembre del 2006, è stata analizzata dal perito fonico di “Quarto Grado”, Marco Perino, che a tal proposito ha rivelato:
“Ho ascoltato quest’audio con software diversi, in momenti diversi e con apparecchiature diverse. Soprattutto, ho ascoltato sia il file originale, che è quello che ha più informazioni in teoria, sia il file filtrato in varie modalità diverse. Una delle tecniche che ho utilizzato è quella di ascoltare in un padiglione auricolare il file originale e nell’altro il file filtrato, così facendo ottenevo informazioni che altrimenti non avrei potuto ottenere”.
Grazie a questo lavoro, Marco Perino ha raggiunto le seguenti conclusioni sulla frase clou della testimonianza, ossia “È stato Olindo”:
“Sono riuscito a fare un’analisi delle cosiddette risonanze che fanno le nostre corde vocali quando vibrano nel nostro tratto vocale e le vocali nel nostro parlato sono più lunghe in durata rispetto alle consonanti. Lì ho misurato due “o” e una “i” e Olindo si sente abbastanza chiaramente, soprattutto nel file filtrato, ma anche in quello originale”.
