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Strage di Erba, respinta richiesta incidente probatorio

Strage di Erba

Nessun incidente probatorio per Olindo Romano e Rosa Bazzi: lo ha deciso la Corte d'Appello di Brescia.

Novità importanti relative al caso della strage di Erba. Non ci sarà infatti alcun incidente probatorio per Olindo Romano e Rosa Bazzi. La Corte d’Appello di Brescia infatti ha deciso di respingere la richiesta avanzata dagli avvocati della coppia, che aveva come obiettivo quello di una revisione del processo. La Corte, infatti, ha ritenuto questa richiesta come qualcosa di inammissibile. Troppo generiche e non rilevanti le prove e i reperti che sono stati trovati per cercare di scagionare i due.

Strage di Erba, nessun incidente probatorio

Nessun incidente probatorio per Rosa Bazzi e Olindo Romano, ritenuti responsabili della strage di Erba. La Corte d’Appello di Brescia ha infatti deciso di respingere la richiesta che era stata avanzata da parte dei legali della coppia, che era finalizzata ad una revisione totale del processo che vede i due coinvolti. La Corte ha ritenuto del tutto inammissibile la richiesta avanzata dai difensori della coppia. Sono state infatti definite come troppo generiche le prove e i reperti che sono stati trovati per cercare di scagionare la coppia. Non basteranno infatti tre giacche, l’accendino e il cappello (quello di Youssef, trovato in casa) per ribaltare le sorti di Olindo e Rosa.

Secondo quanto riferito dalla Corte d’Appello, infatti, questi reperti non porterebbero in alcun modo ad un ribaltamento della sentenza. Nella decisione presa dai giudici si può leggere: “La richiesta di incidente probatorio deve avere un’astratta potenzialità distruttiva del giudicato con il quale si deve in qualche modo confrontare”. In altre parole, la richiesta di un incidente probatorio deve ritenersi funzionale ad una possibile futura richiesta di revisione. Questa richiesta deve comunque essere in grado di scardinare le prove che sono state già acquisite. Dunque, gli elementi portati in esame non sono stati ritenuti così importanti da trasformare una condanna in una assoluzione.

La lettera di Olindo

Nel corso dello scorso mese di novembre, Olindo Romano ha scritto una lettera in carcere, in cui l’uomo scrive di sperare che le nuove analisi possano riaprire il caso, dimostrando definitivamente la sua innocenza e quella della moglie Rosa. “Visto che non troveranno nostre tracce spero che trovino ancora presenti quelle dei veri colpevoli”, prosegue poi nella stessa lettera Olindo. Il quale non ha mai fatto mancare il proprio affetto nei confronti della moglie. Nella missiva, infatti, il netturbino di Erba spiega che lui e Rosa sono ancora molto legati, tanto che gli incontri continuano ad esserci come sempre.

Ma poi conclude: “Qualche anno fa avrei risposto che per lei avrei fatto di tutto e ripensandoci, in effetti, ho fatto quella confessione che ci ha incasinato e ci costringe qua, proprio per questo oggi starei più attento”. Nel corso dell’ultima udienza, il giudice aveva sollevato un problema di tipo pratico. Se l’incidente probatorio fosse stato poi accolto, sarebbe stata necessaria una revisione processuale che avrebbe portato a tempi lunghi. Per questo motivo, era necessario avere degli elementi forti affinchè tale richiesta venisse accettata.