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Strage ferroviaria Andria-Corato: partite le requisitorie in aula

Una agghiacciavte immagine dello scontro

Il 12 luglio del 2016 alle 11 del mattino fu l'inferno e per la strage ferroviaria Andria-Corato sono partite le requisitorie della pubblica accusa

Nel processo per la strage ferroviaria Andria-Corato sono partite le requisitorie in aula della procura, questo su un procedimento per quei 23 morti e 50 feriti che dura ormai da tre anni in aula e da 6 in fascicolo. Nella giornata del 13 ottobre le parti sono tornate nell’aula bunker del carcere di Trani in quella che la Gazzetta del Mezzogiorno definisce giustamente una “corsa contro il tempo per fare giustizia su una tragedia avvenuta più di 6 anni fa”. 

Strage ferroviaria Andria-Corato, le requisitorie

I fatti sono tragicamente noti: il 12 luglio del 2016 alle 11 del mattino i treni che proveniva da Corato e quello in arrivo da Andria si scontrarono alla velocità di cento chilometri orari: morirono 23 persone e oltre 50 rimasero ferite in quello che è stato il “peggiore disastro ferroviario della storia della Puglia”. In sede di requisitoria ci si è affidati alla chiave di volta procedurale della ricostruzione di fatti ed il Pm Donato Pesce ha ripercorso la sequenza degli eventi. 

Il Pm: “Un errore nel distanziamento”

E ha detto: “La causa materiale del disastro è un errore nel distanziamento. I treni sono stati mandati a memoria, ecco perché si sono scontrati”. Sul processo pesa poi la sentenza della cassazione sulla tragedia alla ThyssenKrupp a Torino. Perché?  Perché ha fissato un principio giuridico: “Individuato il rischio si deve individuare anche il garante ed il gestore di quel rischio e bisogna indicare quegli elementi che, di fatto, potevano consentire di prevedere l’episodio”.