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Strage di Viareggio, condanna a 7 anni per Moretti

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È arrivata la sentenza del processo per la strage di Viareggio: condannato a 7 anni Mauro Moretti. 7 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia e Vincenzo Soprano. Assoluzione per dieci imputati su trentatré. A sette anni e sette mesi di distanza dalla strage di Viareggio, arriva infine la sentenza di...

È arrivata la sentenza del processo per la strage di Viareggio: condannato a 7 anni Mauro Moretti. 7 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia e Vincenzo Soprano. Assoluzione per dieci imputati su trentatré.

A sette anni e sette mesi di distanza dalla strage di Viareggio, arriva infine la sentenza di primo grado. Che condanna a 7 anni di reclusione per i reati di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali Mauro Moretti in quanto ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), la società responsabile delle infrastrutture. Moretti è stato, invece, assolto in qualità di ex ad di Ferrovie dello Stato. Per l’attuale capo di Leonardo-Finmeccanica la richiesta della Procura di Lucca era stata di 16 anni.

Tra le altre condanne illustri, anche quelle di Michele Mario Elia e Vincenzo Soprano. A entrambi i giudici hanno inflitto 7 anni e 6 mesi di reclusione. Il primo nel giungo del 2009, quando si verificò la strage di Viareggio, era l’amministratore delegato in carica di RFI. Il secondo, invece, era al vertice di Trenitalia e FS Logistica.

La sentenza è stata di assoluzione per dieci dei trentatré imputati. Alla sbarra nel processo per la strage di Viareggio, andato avanti per 140 udienze, c’erano anche nove società. Ferrovie dello Stato e FS Logistica sono state assolte, mentre RFI e Trenitalia sono state condannate a pagare una sanzione di 700mila euro. L’avvocato di Mauro Moretti ed FS, Armando D’Apote, ha criticato la sentenza, definendola “populista”.

I sopravvissuti e i familiari delle vittime, che hanno seguito la lettura della sentenza dall’aula allestita nel polo fieristico di Lucca proprio per poter accogliere tutti, hanno emozioni contrastanti. Da un lato c’è la delusione per le condanne, dimezzate rispetto alle richieste dell’accusa. Dall’altro la soddisfazione di sapere che sono state riconosciute le responsabilità di coloro che, secondo i pubblici ministeri Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino, hanno reso possibile la strage di Viareggio.

L’accusa, i familiari delle vittime e i sopravvissuti al terribile rogo di quella notte sono sempre stati convinti che ci siano delle falle nel sistema di sicurezza delle FS. Le condanne di oggi, sebbene manchino ancora due gradi di giudizio e sui reati penda la spada di Damocle della prescrizione, sono una conferma di questo.

A rischiare di cadere in prescrizione sono in primo luogo i reati di incendio colposo e lesioni colpose. Per evitare che il processo finisca nel nulla, i parenti invocano da tempo un intervento normativo mirato a scongiurare questa ipotesi.