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Strisce bianche sul pollo crudo??? E' meglio non mangiarlo, ecco perché

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Il pollo, uno degli alimenti più consumati nel mondo. Pollo che spesso cuciniamo e mangiamo anche quando invece andrebbe cestinato, ecco perché Chi di noi non usa il pollo nella preparazione dei pasti di tutti i giorni? Pollo che si può preparare in mille modi diversi: alla griglia, al vapore, i...

Il pollo, uno degli alimenti più consumati nel mondo. Pollo che spesso cuciniamo e mangiamo anche quando invece andrebbe cestinato, ecco perché

Chi di noi non usa il pollo nella preparazione dei pasti di tutti i giorni? Pollo che si può preparare in mille modi diversi: alla griglia, al vapore, in bianco con le verdure, a bocconcini fritto, con il pomodoro, alla cacciatora oppure al limone. Ancora: si può preparare al curry, ma anche ripieno, o piuttosto a straccetti, ma anche con le erbette aromatiche, il pollo con le olive oppure semplicemente infarinato con la salvia e chi più ne ha più ne metta.

Pollo che in certi casi però non dovrebbe mai essere cucinato e dovrebbe invece finire nel cestino piuttosto che nel nostro stomaco, anche se noi lo crediamo buono. Infatti non conta solo la scadenza o se emana cattivo odore, ci sono altri segnali che ci rivelano la qualità della carne dei polli, come per esempio le righe bianche. Si, se nel pollo da preparare trovate quelle classiche strisce bianche, allora è meglio gettarlo subito.

Le righe bianche sulla carne dei polli sono un chiaro indicatore che il pollo in questione quando era in vita aveva contratto una malattia, nello specifico, una malattia che riguarda i muscoli che si presenta con la formazione di venature bianche sulla polpa. Questa malattia dei polli né modifica la qualità della carne ovviamente, infatti è una patologia che riduce la quantità complessiva delle proteine della carne e ne aumenta al contempo quella dei grassi, arrivando addirittura ad un aumento dei grassi del +224%. Questo è il risultato di una ricerca che è stata pubblicata nel 2013 sulla rivista Animal Science e in seguito, con dati alla mano, sulla rivista Poultry Science. In seguito la conferma arriva da un ulteriore studio del 2016, uno studio della University of Arkansas, studio che ci allarma in merito a questa problematica e che ha constatato che questa pattuglia dei polli è costantemente in aumento.