> > Stupri, parla la Boldrini: 'Strumentalizzazione disgustosa'

Stupri, parla la Boldrini: 'Strumentalizzazione disgustosa'

Boldrini

Laura Boldrini è intervenuta su quello che è l'argomento principale di questi ultimi giorni, ovvero degli stupri, con i casi di Rimini prima e Firenze poi

In questi ultimi tempi non si fa altro che parlare dei casi di stupri. Prima quelli avvenuti a Rimini, poi quello a Firenze che ha visto coinvolti due carabinieri. Sull’argomento è intervenuta il Presidente della Camera, Laura Boldrini.

Le parole di laura Boldrini sui casi di stupro

Laura Boldrini, Presidente della camera, è intervenuta sull’argomento di cui si sta parlando maggiormente in questi ultimi tempi. Ovvero quello degli stupri, con i casi di Rimini prima e di Firenze in seguito.

La Boldrini in particolare ha spiegato che dopo lo stupro di Rimini non ha subito parlato “perché c’erano ancora indagini in corso. Trovo disgustosa la strumentalizzazione che c’è stata”.

E poi la stessa Presidente della Camera ha aggiunto: “Il mio impegno a 360 gradi sulle donne è noto. Se per offendere una figura istituzionale si arriva ad evocare lo stupro vuol dire che siamo arrivati al fondo. Non c’è più niente da dire”.

L’intervento di Laura Boldrini sullo stupro di Rimini

In realtà, la Boldrini era intervenuta per quanto riguarda gli stupri avvenuti a Rimini. Nello specifico, lo ha fatto per difendersi dalle accuse ricevute per non aver parlato prima di quel caso solo perchè di mezzo c’erano degli immigrati.

In quella circostanza la terza carica dello Stato nel corso di una intervista dichiarò: “Trovo agghiacciante il livello del dibattito di questi giorni. Come se la gravità della violenza dipendesse da chi la mette in atto o da chi la subisce. Lo stupro è uno degli atti più abominevoli che esistano ai danni di una donna. Un crimine esecrabile che lascia conseguenze permanenti, distrugge l’esistenza di una persona”.

E poi ha aggiunto: “Sono polemiche deprecabili, di chi non ha argomenti e mira solo ad avvelenare il clima”.

In particolare, sul motivo per cui non è voluta intervenire in precedenza, la Boldrini ha spiegato: “La mia condanna è ovviamente incondizionata. Ci sono delle indagini in corso ma a prescindere da chi sarà ritenuto colpevole spero che la giustizia comminerà pene adeguate alla gravità del reato. Ogni giorno purtroppo abbiamo notizie di violenze, non faccio dichiarazioni di condanna su ogni singolo episodio. Non è il mio lavoro, di professione non commento gli accadimenti del giorno. Faccio una battaglia contro tutte le violenze, in special modo quelle sulle donne. Qualcuno può dubitare del mio impegno in questo ambito? Se lo fa è sicuramente in malafede e con intento strumentale”.

Infine ha concluso: “Chi è a capo di un partito politico o di un movimento se apre la strada a tutto questo ne porta anche la responsabilità. Poi non c’è da meravigliarsi che altri seguano. Se lei va sui miei profili social vedrà che ci sono commenti pieni di minacce e volgarità, di inviti alla violenza. Spesso queste persone hanno chiari orientamenti politici. Se semini odio questo è il risultato. Ho deciso che denunciare fosse doveroso, a tutela mia e dell’istituzione che rappresento. Ho ricevuto tantissima solidarietà: sette milioni di visualizzazioni per il mio post, oltre 40 mila commenti. Gente che mi dice: ‘Presidente vada avanti, siamo con lei'”.