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Stupri di Rimini, svolta nelle indagini. Si costituiscono due marocchini

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Il cerchio si è stretto intorno agli autori degli stupri di Rimini. Due marocchini si sono costituiti in serata. Si parla anche di una terza confessione

Svolta nelle indagini per gli stupri a Rimini. Nelle ultime ore si sono presentati agli inquirenti due marocchini minorenni. Avrebbero confessato di essere gli autori delle violenze sulla spiaggia romagnola. Il cerchio si stringe

Gli stupri di Rimini hanno i primi due autori

La sensazione, fin dai primi momenti della denuncia, è che gli investigatori avessero tracce importanti e solide per giungere ad identificare gli autori degli stupri. Indagini condotte con meticolosità fin dal primo momento, con riscontri importanti raccolti in molte direzioni. Un aiuto decisivo è arrivato dala presenza di telecamere, che aveva permesso di costruire il profilo dei criminali. Chiaro fin dal subito il loro numero, la loro nazionalità. I riconoscimenti delle vittime e i riscontri sulle tracce biologiche hanno fatto il resto. Il cerchio ha iniziato a stringersi attorno agli uomini che nella notte tra il 26 e il 27 agosto si sono resi protagonisti di uno degli episodi più terribili dell’estate. Sotto il peso delle indagini, anche i criminali hanno iniziato a cedere.

Le prime due confessioni

In serata si sono presentati alla caserma dei Carabinieri di Montecchio di Pesaro, località dove risiedono, due marocchini di 17 anni, che hanno confessato di essere gli autori degli stupri. Secondo alcune fonti, sembra che anche un terzo uomo sia in procinto di confessare la propria partecipazione allo stupro di gruppo di sabato scorso. Rimarrebbe fuori quindi solo un quarto individuo, ripreso dalle telecamere di sorveglianza della spiaggia. I Carabinieri però sono anche sulle sue tracce. Sembra ormai definita l’identità degli altri due uomini ricercati dalle forze dell’ordine: sarebbero un nigeriano e un congolese. Secondo l’Ansa, i due rei confessi saranno trasferiti a Rimini per l’interrogatorio davanti al magistrato che coordina le indagini. Per effettuare il riconoscimento sarebbe stata convocata anche una delle due trans.

I fatti

Una settimana fa, un gruppo di quattro persone, subito identificate come extracomunitari, ha prima violentato una giovane turista polacca e poi si era accanito sul suo fidanzato: un violento pestaggio che ha lasciato l’uomo in pessime condizioni. Poco più avanti nella nottata, le stesse persone si sono rese protagoniste di violenza sessuale sui due trans. Superato il primo momento di shock, sia la giovane polacca, sia il fidanzato hanno riconosciuto alcuni degli autori delle violenze. Anche la diplomazia polacca si era mossa per spingere le indagini. Dalla Polonia si era mossa anche una squadra di investigatori che si era affiancata agli agenti italiani. Le confessioni dei due fanno compiere alle indagini un deciso passo in avanti alle indagini per assicurare alla giustizia tutti i componenti del branco che si è reso protagonista delle violenze.

I primi commenti

Da molte parti si sono levati, accanto ai complimenti alle forze dell’ordine, le prime richieste di pene esemplari per gli autori dei crimini. Il caso, uno dei troppi casi di stupro e di violenza di questa estate, ha ricevuto un’attenzione a livello internazionale anche a causa della nazionalità di una delle vittime, una giovane polacca.