> > Stupro al Pilastro, la famiglia della 12enne: "Quel mostro dovrebbe stare in ...

Stupro al Pilastro, la famiglia della 12enne: "Quel mostro dovrebbe stare in carcere"

Stupro al Pilastro: parla la famiglia della vittima 

La famiglia della 12enne vittima di uno stupro al Pilastro di Bologna si è detta sgomenta per il fatto che l'autore del gesto non sia in carcere.

La famiglia della 12enne vittima di stupro al Pilastro di Bologna ha commentato la scelta del Gip Alberto Ziroldi di predisporre gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e non la custodia cautelare in carcere per il presunto colpeole “di un atto così violento e irreversibile nei confronti della nostra bambina“.

Stupro al Pilastro: parla la famiglia della 12enne

Raggiunti dal Resto del Carlino, i familiari provano rabbia e dolore nello spiegare la disapprovazione e la delusione per la misura imposta al presunto autore delle violenze. “Per qualunque padre che abbia vissuto il dramma di vedere la propria figlia derubata della sua infanzia e mettere così un’ipoteca grande sul suo futuro di donna, una misura del genere appare per forza troppo blanda“, ha affermato il nonno della giovane.

Pur consapevoli della difesa dei diritti, anche di chi si è reso artefice di un atto tanto grave, i familiari hanno chiesto che venga fatta al più presto giustizia con tutti i mezzi previsti dalla legge. “La nostra speranza è che presto sia ristabilita la giustizia rispetto a quello che è un atto violentissimo, senza senso e senza umanità, che ha colpito così ferocemente la nostra bambina e disonorato la nostra famiglia“, hanno aggiunto.

Stupro al Pilastro, la famiglia della 12enne:”Assurdo che l’autore non si trovi in carcere”

I parenti della 12enne hanno anche commentato la versione fornita al giudice dal presunto stupratore, che ha tentato di far passare la bambina come interessata a lui. “Ma come si può pensare che una ragazzina di appena 12 anni possa mai interessarsi a un uomo di 30?“, si sono chiesti. Tutte le persone che stanno seguendo questa vicenda, hanno continuato, sono sgomenti di fronte al fatto che “un mostro come chi ha violentato la nostra bambina non si trovi in carcere adesso”.

Stupro al Pilastro, parla la famiglia della 12enne: attesa udienza

Intanto la famiglia è in attesa che la Questura fissi la data per ascoltare in udienza protetta la vittima e ha ammesso l’intenzione di rivolgersi ad uno psicologo per aiutarla a superare lo choc. La situazione in casa, ha spiegato, è dura da sostenere: “Ci avrebbe fatto stare un po’ meglio sapere che chi ci ha provocato tanto male ora si trovi in carcere. Ciò getta ombre sul buon funzionamento della giustizia“.