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Stupro di Firenze, Giorgio Carta, legale di uno dei carabinieri: 'Non gli serve stuprare'

Stupro di Firenze

Stupro di Firenze, Giorgio Carta, il difensore di uno dei due carabinieri accusati dello stupro, fa una dichiarazione in merito sul suo assistito, Pietro Costa, che desta qualche perplessità : "È un bellissimo ragazzo, non gli serve stuprare". Trasmesse da Radio Capital, le sue parole stanno dan...

Stupro di Firenze, Giorgio Carta, il difensore di uno dei due carabinieri accusati dello stupro, fa una dichiarazione in merito sul suo assistito, Pietro Costa, che desta qualche perplessità : “È un bellissimo ragazzo, non gli serve stuprare”. Trasmesse da Radio Capital, le sue parole stanno dando il via a reazioni indignate. Giorgio Carta sostiene di essere stato chiamato telefonicamente da una giornalista sconosciuta, che non l’ha avvisato sul fatto che lo stesse registrando. Inoltre, difendendosi su Facebook, afferma che le sue parole sono state estrapolate dal contesto e sono state modificate, causando una miriade di insulti sul social nei confronti del legale. Continua Carta: “Siccome una delle due studentesse aveva detto che uno dei carabinieri (l’appuntato Marco Camuffo che è accusato insieme a Costa della violenza) era brutto e “mai ci sarei stata perché mi faceva schifo”, io ho solo detto che Costa è un bel ragazzo e non ha bisogno di stuprare nessuno».

Stupro di Firenze

Sono emerse nuove immagini, riprese dalle telecamere di sicurezza, a raccontare quanto accadde nella notte del sette settembre, quando Pietro Costa e Marco Camuffo dell’Arma a Firenze riaccompagnarono a casa due giovani studentesse americane, che poi denunciarono di essere state stuprate. Secondo la difesa ci sono alcuni video, messi in onda venerdì sera da Quarto Grado, nei quali le due studentesse apparirebbero sobrie e non ubriache. Le studentesse avrebbero bevuto dopo essere tornate a casa accompagnate dai carabinieri. Mercoledì le due studentesse americane verrano ascoltate dal gip.

Il difensore di una delle due studentesse

L’avvocato Gabriele Zanobini, difensore di una delle due studentesse, non ha commentato le dichiarazioni della difesa, affermando che preferisce lasciare il “palcoscenico” al collega Giorgio Carta, che si presta meglio ai “processi mediatici”. Intanto le studentesse continuano a ricordare quegli attimi e il mistero intorno alla vicenda dello stupro di Firenze resta sempre più marcato.

Il racconto dei carabinieri

Il racconto di Marco Camuffo su ciò che è avvenuto nel palazzo è ben diverso da quanto affermato dalle studentesse: lui dice che è stata una delle due giovani ad abbassarsi i pantaloni e lei dopo il rapporto sessuale gli avrebbe chiesto il suo numero di telefono, annotato da questa su WhatsApp. L’appuntato spiega che le due ragazze “non sembravano ubriache”. Stessa versione per Costa: “Non ho sentito puzza di alcol”, ma un altro carabiniere intervenuto al Flò riferisce di almeno una ragazza “un po’ brilla” e di aver visto il collega “cercare di abbassare i pantaloni dell’altra ragazza”. Riguardo al “suo” rapporto, Costa racconta che una delle due ragazze lo aveva invitato prima ad entrare in casa ma poi visto che per l’altra non era possibile erano entrati nell’ascensore, si erano baciati e poi trovati nudi a consumare un rapporto sessuale. Alla fine “le due ragazze erano entrate in casa tranquillamente”. La verità è una sola, non resta che trovarla, nella confusione delle parti coinvolte nello stupro di Firenze.Stupro di Firenze