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Stupro di Firenze: tutte le omissioni e le violazioni dei due carabinieri

carabinieri

Nelle indagini della Procura militare sullo stupro di Firenze sono emerse delle omissioni fatte dai due carabinieri che li inchiodano.

I buchi nella storia

Il racconto dello stupro di Firenze sta girando ormai da giorni e in molti non riescono ancora a connettere tutte le tessere del puzzle. I due carabinieri hanno portato con sé le due ragazze ubriache, ma per fare questo devono aver violato un sacco di punti del loro regolamento. Nonostante l’appuntato scelto Marco Camuffo continui a dire che non sa come sia potuto accadere tutto questo, ci sono stati dei buchi nella storia che sono stati finalmente colmati e che dimostrano quanto in realtà lo stupro potesse essere addirittura premeditato. I due carabinieri, infatti, non erano semplicemente di passaggio davanti la discoteca Flo di Firenze, ma ci erano entrati dentro e avevano fatto anche una sosta al bar del locale. Già solo questo gesto significa violare il regolamento di quando i carabinieri sono in servizio.

Nessuna comunicazione in centrale

Secondo quanto risulta alla Procura militare, che sta vagliando il caso dei due carabinieri, non risulta nemmeno nessuna comunicazione in centrale per quanto riguarda la decisione di far salire sull’auto di servizio le due ragazze. Nel regolamento è previsto che sull’auto possano salire i carabinieri in servizio, le persone arrestate e, solo in casi di emergenza, di ferite gravi, altri civili. Alla centrale non venne comunicato nulla riguardante le due ragazze, che non avrebbero avuto in ogni caso l’autorizzazione a salire sull’auto di servizio. Anche questa omissione fa pensare che i carabinieri sapevano bene che stavano facendo qualcosa di irregolare e magari meditavano già di fare ben altro. Le accuse della Procura diventano, perciò, in base a queste omissioni, di peculato e violata consegna. Accuse del genere potrebbero persino far espellere dall’arma i due carabinieri.

Un’altra violazione

A fare da ciliegina sulla torta c’è anche la parte in cui, una volta saliti nel palazzo delle due ragazze, i carabinieri abbiano lasciato la macchina parcheggiata fuori dal palazzo in questione. Non hanno controllato, di conseguenza, se quella fosse stata o meno una zona che rientrasse nelle loro competenze. Nel caso avessero “sforato” nel territorio di competenza di altri colleghi, i carabinieri avrebbero violato un’altra legge del loro regolamento. In parole povere, tra l’atto più grave in assoluto, che è lo stupro, e le varie violazioni al regolamento dell’Arma dei carabinieri i due dovranno affrontare un processo lungo e complicato con sulle spalle un grosso carico di imputazioni. Non si sa ancora di preciso quale sarà la linea difensiva dei loro avvocati, ma di certo non potranno usare anche la scusa di chi non si era reso conto della gravità della situazione, perché da tutti questi gesti traspare il contrario. La Procura militare sta prendendo seriamente in considerazione la possibilità di espellere dall’arma i due carabinieri e ne avrebbe il potere già solo usando le violazioni all’ordine di servizio. Attenderemo gli sviluppi provenienti dal tribunale, ma probabilmente la difesa punterà esclusivamente a una riduzione della pena.

(Di sicuro l’Arma dei carabinieri cerca di non restare macchiata da questa storia: “Stupro di Firenze, Procuratore: ‘Arma dei carabinieri parte lesa’“)