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Stupro di Firenze: un video può incastrare i carabinieri sotto accusa

Firenze

La svolta nelle indagini per lo stupro avvenuto a Firenze nei confronti di due studentesse americane potrebbe essere rappresentata da un video

La svolta nelle indagini per quanto riguarda lo stupro avvenuto a Firenze nei confronti di due studentesse americane potrebbe essere rappresentata da un video ripreso con il cellulare.

Stupro di Firenze, la prova regina può essere un video ripreso con il cellulare di una delle ragazze americane

La prova regina per quanto riguarda lo stupro di Firenze nei confronti di due studentesse americane potrebbe essere rappresentato da un video che è stato ripreso con il cellulare.

Si tratta di un filmato di soli pochi secondi, ma che potrebbe inguaiare pesantemente i due carabinieri accusati di essere i responsabili della violenza contro le due ragazze. Secondo quanto riferito dal “Quotidiano Nazionale”, che ha rivelato tale notizia, il filmato in questione è stato registrato proprio in quei concitati momenti da una delle due studentesse vittime dello stupro.

Nel video si riconoscerebbe una figura maschile, con tanto di uniforme e di fondina per la pistola. Ma quello che potrebbe incastrare definitivamente i due carabinieri potrebbe essere l’audio. Infatti, in quei pochi secondi di video si può sentire la ragazza che urla la parola “Bastard!”. Una parola che potrebbe rivelarsi fondamentale, in quanto dimostrerebbe il rapporto non consenziente avuto con uno degli agenti.

La versione dei fatti di uno dei due carabinieri: “Gesto inqualificabile, ma rapporto consenziente”

Ciò che emerge da questo video sarebbe l’esatto opposto di quanto invece è stato dichiarato da uno dei due carabinieri accusati di essere i colpevoli dello stupro di Firenze.

L’appuntato dei carabinieri, infatti, si era presentato volontariamente in procura per fornire la sua versione dei fatti: “Ho fatto una cosa inqualificabile ma è stato un atto sessuale consenziente, ha dichiarato l’uomo, che ha spiegato anche di essere distrutto dalla situazione che sta vivendo.

Infatti ha aggiunto: “Da vent’anni sono nell’Arma e aiuto le persone, anche correndo dei rischi, non so perché mi sono cacciato in questa situazione” e infine ha concluso, affermando che la ragazza americana che lo ha denunciato “non sembrava ubriaca, non barcollava, non puzzava di alcol, connetteva bene i discorsi e non credevo che fosse così giovane. Aveva un’aria più matura, vicino alla trentina”.

Il secondo carabiniere, quello che stando al racconto delle vittime avrebbe abusato di una delle ragazze in ascensore, non si è ancora presentato in procura e non ha ancora fornito la proprio versione di ciò che è avvenuto in quei momenti.

Nel frattempo, però, la Procura ha organizzato un vertice tra gli inquirenti, in quanto alla luce di ciò che è emerso potrebbero essere emesse delle misure cautelari nei confronti delle due persone indagate per questa vicenda.