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Stupro Rimini, la trans riconosce il branco in un video: 'Ridevano orgogliosi'

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Per quanto riguarda lo stupro di Rimni, la trans è stata in grado di riconoscere il branco in un video dicendo che ridevano orgogliosi per quanto fatto.

Manca più solo un tassello e poi finalmente si giungerà a una svolta per quanto riguarda lo stupro di Rimini. La trans è stata in grado di riconoscere i seviziatori in un video e ora bisognerà associare il dna e le impronte digitali per procedere al loro arresto. Un arresto che potrebbe già avvenire a breve. Alcuni sono già stati fermati e avevano dei cellulari rubati. Uno dei cellulari potrebbe essere di proprietà di una delle vittime. Il branco sarebbe composto da dei nordafricani che da anni si dedicano allo spaccio proprio nella riviera romagnola.

Il riconoscimento del branco

A riconoscere i suoi aguzzini è stata proprio la trans peruviana la quale è stata vittima della loro violenza sulla statale adriatica. La trans racconta di quegli attimi dicendo di averli implorati di usare il preservativo: «Quando ho capito che mi avrebbero violentato ho implorato loro di mettersi almeno il preservativo, ma solo in due lo hanno fatto».

Le condizioni dei due polacchi

Per quanto riguarda i due polacchi che sono stati picchiati, potrebbero essere dimessi nella giornata di lunedì. Appena staranno meglio, saranno nuovamente interrogati per cercare di fare luce su quanto successo. I due sono seguiti da degli psicologi che valuteranno il loro percorso. La giovane ha raccontato il suo momento, dicendo: «Voglio solo voltare pagina, tornare alla normalità, al mio lavoro, alla mia vita quotidiana». Lei vuole solo giustizia: «Mi auguro che la polizia arresti i responsabili. Quelle belve devono pagare per quello che hanno fatto».

Il racconto della trans

La trans racconta che, appena dopo la violenza, l’hanno buttata in mare. Il suo racconto è atroce, ma descrive benissimo quanto ha sopportato: «Ridevano e si davano grandi pacche sulle spalle. Quando finalmente se ne sono andati, il mio primo pensiero è stato vedere come stava il ragazzo che era con me. L’ho visto riverso a terra, con il volto dentro la sabbia. Data la furia con cui l’avevano picchiato davanti a me, ho temuto che fosse morto».

Per stordire uno di loro è stata usata una bottiglia sulla quale stanno facendo delle indagini per rilevare le impronte digitali.

Le telecamere hanno ripreso il tutto. Diverse sono le telecamere appostate, compresa quella dei bagni 130 di Miramare dove è avvenuta l’aggressione. In un video i colpevoli sono stati riconosciuti e indossavano abiti firmati, ben vestiti e alla moda. Le telecamere dei negozi hanno ripreso i giovani mentre si allontanavano e camminavano lungo la strada. La trans li ha riconosciuti e ha detto che due avevano la pelle chiara, mentre altri due la pelle maggiormente scura.

Nel frattempo, nella mattinata di ieri, sono giunti i magistrati polacchi che, con quelli italiani e la squadra mobile cercheranno di far luce sul caso e arrivare al più presto alla risoluzione.