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Suicidio a Napoli, corpo precipita davanti ad un bus: la verità dell’autista dietro il video

La Polizia indaga sul suicidio a via Coroglio

Suicidio a Napoli, corpo precipita davanti ad un bus: la verità dell’autista dietro il video che lo accusava di non essersi fermato a prestare soccorso

Suicidio a Napoli in viale Virgilio: il corpo di un 31enne di Posillipo precipita davanti ad un bus, che a detta di molti schiva la vittima agonizzante e prosegue la sua marcia, ma la verità dietro il video diffuso sui social è ben altra e l’autista del mezzo pubblico si sarebbe fermato e come. Lo dice lui stesso, spiegando le manovre messe in atto in quei concitati minuti di orrore. 

Suicidio a Napoli, la verità dell’autista non è quella “social”

Come sempre la realtà che raccontano i social è ben diversa dalla realtà unica, realtà che, nel caso del suicidio messo in atto a Napoli, è ben lontana dalle accuse che in due giorni sono piovute addosso all’autista del pullman che percorreva via Virgilio, angolo via Coroglio, al momento del fatto. L’uomo non avrebbe affatto schivato il corpo e proseguito dritto senza prestare cure o soccorsi.

La verità dell’autista dietro il suicidio a Napoli: “Mi sono fermato poco avanti”

Il filmato aveva fatto il giro del web, con la vittima che si era lanciata dal ponte di via Virgilio; da lì, le interpretazioni social, fino alle dichiarazioni ufficiali dell’autista dell’Anm, stanco di una gogna social che lo aveva anche portato in tacca di mira degli operanti della polizia.“Ho schivato il corpo ma mi sono fermato subito più avanti, ed ho subito chiamato i soccorsi”. 

Ecco la verità sul suicidio a Napoli, l’autista Anm: “Sperano fosse ancora vivo”

E ancora: “È accaduto tutto in un attimo, ho visto qualcosa cadere davanti al bus e istintivamente ho sterzato, solo dopo mi sono accorto che era un uomo. Ho accostato il bus più avanti e fatto scendere i passeggeri in sicurezza, poi sono andato di corsa in quel punto, in cuor mio speravo che respirasse ancora. Le immagini parlano chiaro”.