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Sul covid Gimbe lancia l’allarme: “I contagi calano, i morti no”

Il presidente della Gimbe Nino Cartabellotta

Sull'andamento dell'epidemia covid in Italia Gimbe lancia l’allarme: “I contagi calano, i morti no, in una settimana sono arrivati a più 10,1% e sono stati 1.049"

Sulla situazione covid in Italia la fondazione Gimbe lancia l’allarme: “I contagi valano, i morti no”. Secondo il report settimanale poi la campagna vaccinale sta facendo segnare un preoccupate ed ingiustificato momento di stallo. Il dato empirico è che i casi Covid tornano a calare, ma a quel calo non corrisponde, non ancora almeno, un calo delle vittime. I dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sono importanti: marzo era stato mese di crescita continua ma aprile si apre con una riduzione cospicua dei casi settimanali. Di quanto? Del  6,9% rispetto alla scorsa settimana. E ancora: meno 3,3% casi in terapia intensiva e aumentano attualmente positivi (più 0,6%), i ricoverati con sintomi (più 5,2%) e i positivi in isolamento domiciliare (più 0,6%).  

“I contagi calano, i morti no: 1049 in sette giorni”

Il probmema è che ad aumentare sono i morti: più 10,1%, 1.049 in sette giorni. Dal canto suo il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, ha precisato: “Rimane tuttavia molto difficile fare previsioni, sia per l’eterogeneità delle situazioni regionali, sia perché in alcune grandi Regioni del Nord iniziano ad intravedersi segnali di risalita“. E sugli ospedalizzati? Cartabellotta parla di “mutazione”: “È importante rilevare che il quadro dei pazienti ospedalizzati è notevolmente mutato negli ultimi 6 mesi, sia per effetto delle coperture vaccinali e relativi booster, sia per la progressiva sostituzione della variante Delta con quella Omicron, più contagiosa, ma meno severa”. 

Quasi sette milioni ancora senza vaccino

E ancora: “A fine ottobre il 3,22% degli attualmente positivi era ricoverato in area medica e lo 0,47% in terapia intensiva, oggi sono rispettivamente lo 0,78% e lo 0,04%. Questo dimostra che si è ridotto in maniera rilevante il numero di pazienti Covid ospedalizzati per polmonite severa che richiedono un ricovero in terapia intensiva mentre vengono ospedalizzati soprattutto anziani con patologie multiple che possono essere assistiti nei reparti ordinari”. Attenzione, c’è un dato finale molto preoccupante: è quello per cui 6,93 milioni di italiani non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e di essi 2,58 milioni sono protetti temporaneamente perché  guariti dal Covid da meno di sei mesi.