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Sultanato dell'Oman, la rosa del deserto nella penisola arabica

Oman

Il Sultanato dell'Oman è noto per la produzione dell'acqua di rose, ma molte sono le attrazioni storiche e artistiche di questo stato asiatico

Viene utilizzata per aromatizzare il caffè, preparare i dolci e come base di profumi: stiamo parlando dell’acqua di rose, uno dei prodotti più conosciuti del Sultanato dell’Oman, stato asiatico al confine con gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita e lo Yemen.

Tra la fine di marzo e la metà di maggio avviene la fioritura delle rose ai piedi del Jabal Al Akhdar, un massiccio della catena montuosa del Hajar che attraversa il nord del paese. In questo periodo le famiglie dei villaggi montani raccolgono i petali dei fiori. In alcuni casi producono in modo artigianale l’acqua di rose. Lo fatto seguendo una tecnica antica di secoli. Dopo la raccolta, i petali vengono collocati in una ciotola di argilla, che contiene al suo interno un piccolo recipiente di metallo. Un altro contenitore di metallo pieno di acqua fredda copre l’apertura del borma. Tutto quanto viene poi messo sul fuoco. Grazie alla produzione di vapore avviene la condensa nel recipiente più piccolo, che genera così il distillato di acqua di rose. Tra le tante qualità di rose, solo alcune vengono usate per produrre l’acqua: la più utilizzata è la rosa damescena.

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Nizwa, l’antica capitale del Sultanato dell’Oman

Al-Jabal Al Akhdar in arabo significa “montagna verde”. Il nome deriva dai terrazzamenti coltivati alle sue pedici. Al-Jabal Al Akhdar dista una ventina di chilometri da Nizwa e 160 dalla capitale Muscat. Nizwa è l’antica capitale del Sultanato dell’Oman. La città si trova al centro di una grande oasi, all’incontro con le piste dei carovanieri del Nord e del Sud. Nizwa si caratterizza per un’architettura tipicamente omanita. Dalla torre del suo forte si gode di una spettacolare vista panoramica sui palmeti e sulle montagne che la attorniano. Nizwa è anche conosciuta per il suo souq e per il grande mercato del bestiame che si tiene ogni venerdì.

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Muscat si estende invece ai piedi della catena montuosa del Hajar, sul Golfo dell’Oman. Un tour della città deve partire da uno dei suoi luoghi simbolo: la Grande Moschea. Essa è stata inaugurata nel 2011 e può accogliere fino a ventimila fedeli. La sala di preghiera principale ha pareti e colonne in marmo di Carrara, mentre le facciate sono in stile persiano. Il lampadario che pende dalla cupola è formato da cristalli Swaroski. Inoltre un tappeto persiano di 4250 metri quadri, fatto a mano da seicento tessitrici, copre il pavimento. Tappa obbligata per una visita è anche Royal Opera House, inaugurata sempre nel 2011. Il teatro ospita balletti, concerti di musica jazz e classica. Per merito delle sue facciate decorate, Al Alam Royal Palace, il palazzo di rappresentanza costruito nel 1972, è uno dei luoghi più immortalati della città. Chiuso al pubblico, esso si può vedere solo dall’esterno.

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Da non perdere sono poi la corniche, il lungomare bordato di palazzi, moschee e locali, di grande impatto soprattutto al tramonto. La corniche arriva fino al porto di Muttrah, dove i pescatori portano il loro carico giornaliero. Muttrah è nota soprattutto per il suo souq coperto, dove si trova di tutto, dai gioielli ai tappeti, dalle spezie ai vestiti. Qui trovate anche i Khanjar, i tradizionale pugnali decorati in argento e avorio.