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Survey Arthur D. Little: sostenibilità incompresa in azienda

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Milano, 15 ott. (askanews) - Dopo decenni di dibattito, la sostenibilità intesa come asset strategico delle imprese vede nelle linee di indirizzo per gli investimenti del Next Generation EU un forte impulso. Ma, nonostante dibattiti e annunci le stesse imprese non sembrano pronte a cogliere un'o...

Milano, 15 ott. (askanews) – Dopo decenni di dibattito, la sostenibilità intesa come asset strategico delle imprese vede nelle linee di indirizzo per gli investimenti del Next Generation EU un forte impulso. Ma, nonostante dibattiti e annunci le stesse imprese non sembrano pronte a cogliere un’opportunità tanto importante quanto necessaria. “Un breve survey che stiamo portando avanti ci dice che nonostante tutti ne parlino, solo il 25 per cento delle imprese ci dice che la strategia sostenibile sia ‘compresa’ dalle proprie organizzazioni. E ancor meno, il 10%, ci dice che la sostenibilità può avere un impatto sul business model delle aziende – spiega Saverio Caldani amministratore delegato Arthur D. Little Italia e Spagna – E’ vero che tutti ne parlano, ma è vero anche c’è del rischio nel come viene realizzata. Ricordo che Arthur D. Little si occupa di sostenibilità da 50 anni, quando era ancora un tema poco interessante. Ora tutti ne parlano: speriamo che si possa anche avverare”.

Come mettere la sostenibilità al centro delle attività delle imprese in particolare, e dello sviluppo economico in generale, è stato l’oggetto di un webinar organizzato da Arthur D.Little e al quale hanno partecipato i vertici di importanti realtà aziendali, istituzionali e associative.

Nel corso degli interventi il focus è stato portato su quali sono i passi necessari per rendere la sostenibilità concretamente sostenibile, sia dal punto di vista progettuale sia anche economico, superando così la rigidità dello stesso managment. “È fondamentale non ripetere gli errori del passato sfruttando la sostenibilità come pura leva di marketing e comunicazione – dice Stefano Milanese Partner Sustainability & Risk di Arthur D. Little Italia – Per le aziende è fondamentale un cambio di paradigma per mettere la sostenibilità al centro dell’azienda stessa e al centro delle decisioni strategiche aziendali. Altro aspetto fondamentale è che siamo dinanzi ad una sfida troppo grande per essere affrontata da un singolo attore. E’ necessario un approccio ecosistemico che tenga in considerazione tutti principali stakeholder e la catena del valore nella quale le aziende si trovano ad operare”.

Realizzare in aziende questo cambiamento organizzativo appare però un processo complesso, non certo da risolvere con azioni nel brevissimo periodo. “Affrontare le tematiche di sostenibilità richiede una prospettiva di medio-lungo periodo che deve essere combinata in maniera opportuna con le prospettive tipiche dei piani industriali, quindi da tre a cinque anni – conferma Milanese – Da questo punto di vista serve un cambio importante di rotta perché dalla nostra survey emerge che sebbene molte aziende abbiano definito obiettivi anche di medio-lungo periodo, solo poche hanno poi definito azioni concrete e pratiche per tradurre questi obiettivi in azioni e programmi”.

La sostenibilità dunque richiede impegno e concretezza per essere realizzata. “La notizia positiva è che ad oggi ci sono alcuni fattori abilitanti fondamentali per uno sviluppo economico sostenibile che stanno andando a convergenza – conclude il responsabile Sustainability & Risk di Arthur D.Little – In particolare quelli legati ai fattori tecnologici, ai fattori finanziari, alle azioni dei governi, e alle abitudini dei consumatori”.