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Sventati a New York una serie di attacchi ispirati all'Isis

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Tre uomini sono stati arrestati e incriminati in quanto intenzionati a mettere a segno attacchi a New York nell'estate del 2016, analoghi a quelli ispirati dall'Isis.

New York: la notizia è trapelata solo qualche giorno fa, ma sembrerebbe proprio che la città fosse sotto attacco terroristico un anno fa, nell’estate 2016. Informazioni dettagliate, come spesso capita in questi casi quando le indagini sono ancora in corso, sono poche e molto scarne, ma ci sono stati tre arresti.

Gli uomini arrestati, organizzati in una piccola banda di tre membri, almeno alle prime indagini fatte, avevano intenzione di mettere in atto un piano che prevedeva di concertare una serie di attentati per mettere a ferro e fuoco la città di New York. Sono stati fermati in tempo, ma il loro modi di agire si ispirava direttamente al modus operandi dell’Isis.

Una strategia del terrore, quindi, da mettere in atto, nel tempo, seminando panico e paura laddove maggiormente avrebbero attecchito. Come si può facilmente immaginare, il gruppo aveva preso di mira obiettivi sensibili: concerti, stazioni della metropolitana e Times Square. I luoghi designati, tutti ad alta densità di frequentazione, avrebbero, se colpiti, portato a migliaia di persone coinvolte. Vere e proprie stragi, dunque.

New York

Non è stato affatto facile scovare la banda, ma i tre uomini erano tenuti sotto controllo da mesi, e gli arresti sono stati effettuati grazie ad un’inchiesta condotta dall’FBI. A quanto pare, a portare gli uomini direttamente verso le patrie galere, sarebbe stato un agente che ha agito sotto copertura, e che con il suo operato ha consentito di sventare i piani del gruppo criminale.

Sarebbe stato proprio all’infiltrato, ovviamente senza saperlo, che uno degli arrestati avrebbe inviato un messaggio contentente un’immagine di Times Square corredato delle parole: “Abbiamo assolutamente bisogno di far esplodere un’autobomba a Times Square. Guarda questa folla”; e, ancora, in un’ulteriore occasione con un altro messaggio si sarebbe esposto ancora di più, scrivendo di sentire la necessità di “sparare a concerti, perché si uccidono molte persone. Basta arrivare con pistole in mano. Così hanno fatto quelli di Parigi.”.

New York sotto attacco

I tre uomini posti sotto arresto sono Abdulrahman El Bahnasawy, 19enne canadese, Talha Haroon, 19enne cittadino Usa residente in Pakistan, e Russell Salic, 37enne filippino. Le modalità dei fermi lasciano pochi dubbi sulle intenzioni della banda: il primo uomo dei tre, infatti, è stato arrestato nello scorso mese di maggio nel New Jersey e, a quanto è dato sapere, il suo viaggio doveva essere finalizzato proprio alla preparazione di un attacco.

L’allontanamento temporaneo di El Bahnasawy da New York, quindi, era stata da parte sua una scelta strategica per sondare, studiare la situazione e preparare il loro attentato. Un viaggio, quindi, a detta degli investigatori che lo hanno arrestato, preparatorio agli attacchi. Gli altri due uomini messi in manette, invece, sono invece stati catturati rispettivamente in Pakistan e nelle Filippine, così da mettere le autorità americane in condizione di chiederne l’estradizione.