> > Svezia: sesso senza consenso esplicito è stupro, ok a legge

Svezia: sesso senza consenso esplicito è stupro, ok a legge

sesso

Anche la Svezia, come già altri dieci Stati in Europa, approva una legge che riconosce il sesso senza consenso esplicito come stupro.

In Svezia non servirà un contratto prima di fare sesso, ma poco ci manca. Forse sulla scia (e sulle pressioni) del movimento Me Too nato dopo lo scandalo Weinstein, il Parlamento svedese ha approvato una legge simile a quella già in vigore in California ribattezzata “Yes Means Yes”, ovvero “Sì significa Sì”. Introdotto infatti un reato che riconosce il sesso senza consenso esplicito come stupro. Nel dettaglio, si trattano di due nuove violazioni: stupro colposo e abuso sessuale negligente. In Europa, già dieci Stati riconoscono il sesso senza consenso esplicito una violenza. Ed infatti cominciano a diffondersi app che permettono alle coppie di sottoscrivere la volontà di finire a letto insieme, in maniera tale che nessuno il giorno dopo si risvegli sostenendo l’esatto contrario.

Yes Means Yes

Il 30 settembre 2014 in California è stata varata una legge pensata per evitare gli stupri nei campus, compiuti da studenti ai danni di coetanee spesso ubriache o drogate appositamente per facilitare la violenza sessuale. Lo Stato californiano decise di ribattezzare la nuova norma in “Yes Means Yes”, per far comprendere immediatamente a tutti il senso della nuova legge. “Sì significa Sì”, ovvero entrambe le parti devono dare un consenso esplicito al rapporto sessuale. In mancanza di questo, si prefigura il reato di stupro. In sostanza, il silenzio o la mancanza di resistenza della vittima non può e non deve equivalere ad un consenso.

Una legge simile è stata approvata nelle scorse ore anche in Svezia. Il Parlamento svedese ha infatti dato il via libera, a larghissima maggioranza, ad una norma che prevede che il sesso senza consenso esplicito è stupro. Da adesso in poi, nel Paese non sarà più necessaria la violenza o la forza per parlare di reati sessuali. La legge introduce due nuove violazioni, ovvero lo stupro colposo e l’abuso sessuale negligente. Entrambi i reati possono essere puniti con il carcere, pena massima quattro anni.

Prima di ogni rapporto sessuale, quindi, le persone coinvolte dovranno dare un esplicito consenso con le parole o con dei comportamenti inequivocabili. Se chiamato a rispondere in sede giudiziaria, il presunto violentatore quindi non potrà più giustificarsi spiegando che la partner aveva dato l’impressione che “ci stava”. Dovrà ovviamente essere l’accusa a presentare le prove che dimostrino che l’atto sessuale non era davvero consensuale.

Sesso per contratto

Invece che educare i propri cittadini (a partire dalla famiglia e dalla scuola) al rispetto verso il partner, sempre più Stati hanno optato per l’introduzione di leggi simili. Solo in Europa sono già dieci, infatti, i Paesi che riconoscono nella propria legislazione che il sesso senza consenso esplicito è violenza. Non a caso, sul mercato si stanno cominciando a diffondere delle applicazioni ad hoc.

Soprattutto dopo lo scandalo Weinstein e la nascita del movimento Me Too, sono nate infatti delle app che permettono di stipulare un vero e proprio contratto prima del rapporto sessuale. Una volta sottoscritti, gli accordi sono legalmente vincolanti grazie alla tecnologia blockchain (la stessa usata per le criptovalute).

Con queste app, i partner possono infatti prendere visione delle preferenze sessuali dell’altro ma anche della volontà di usare o meno il preservativo, per fare degli esempi. L’inosservanza di uno qualsiasi dei punti stabiliti sarà quindi una vera e propria violazione del contratto. Un metodo però che comincia già a far discutere, visto che in teoria una persona dovrebbe avere il diritto di cambiare idea fino all’ultimo “sì”.