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Tagikistan: uccisi 4 ciclisti occidentali. L'ombra dell'ISIS

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Attentato contro 4 turisti occidentali che stavano visitando il Tagikistan in bicicletta. I ciclisti sono stati investiti e poi uccisi.

Domenica 29 luglio 2018 sono stati prima investiti e poi uccisi con coltelli e armi da fuoco quattro ciclisti occidentali in Tagikistan, ex repubblica sovietica nell’Asia centrale. Le vittime sono due americani, uno svizzero e un olandese, e stavano visitando il Paese in bicicletta. Un video sembra confermare l’attacco deliberato ai turisti. Lo Stato Islamico rivendica l’attentato ma non fornisce alcuna prova a sostengo di quanto dichiarato.

Tagikistan: attacco deliberato contro turisti

Quattro ciclisti, due americani, uno svizzero e un olandese, sono stati uccisi in Tagikistan, mentre altri due sono rimasti feriti. Inizialmente si era parlato di un grave incidente stradale ma poco dopo si è capito che i turisti erano stati vittime di un gruppo armato, forse legato allo Stato Islamico. L’attentato ha avuto luogo nel distretto di Danghara, a circa 150 chilometri a sud della capitale Dushanbe.

Il ministro dell’Interno del Tagikistan, Ramazon Hamro Rahimzoda, ha confermato infatti che “gli attentatori erano armati con coltelli ed armi da fuoco“, e avevano l’intento di colpire degli occidentali. Stando alle prime informazioni, le vittime stavano completando un tour in bicicletta attraversando lo Stato situato nell’Asia centrale, ex Repubblica Socialista Sovietica. Con loro, un gruppo con altri tre turisti provenienti dalla Svizzera, dai Paesi Bassi e dalla Francia.

Il presidente tagico Emomali Rakhmon, che governa il Paese dal 1992, ha inviato lunedì 30 luglio le condoglianze agli Stati Uniti, alla Svizzera e ai Paesi Bassi per la tragica morte dei loro connazionali. L’ambasciata degli Stati Uniti in Tagikistan ha condannato “fermamente la crudeltà dell’aggressione” ma ha sottolineato come tale atto “non rappresenta in alcun modo il popolo tagico, di cui è proverbiale la gentilezza e l’ospitalità”.

La dinamica degli omicidi

Improvvisamente, domenica 29 luglio 2018, un’auto a folle velocità ha puntato e poi investito la comitiva di ciclisti. Dopo l’impatto, i corpi sono stati sbalzati fuori strada ma non tutti sono morti sul colpo. Un turista sopravvissuto, per esempio, è stato successivamente ferito con un coltello. Le forze dell’ordine del Tagikistan si sono messe immediatamente alla caccia dei responsabili individuando i primi sospettati. Tra questi, tre sono stati uccisi dopo che hanno fatto “resistenza all’arresto”.

Si tratta di tre giovani, di 18, 19 anni e 21 anni. Uno di questi era il proprietario della Daewoo Leganza che ha investito il gruppo dei turisti. Altre quattro persone sono state invece fermate, e attualmente rinchiuse in carcere. La polizia non ha però ancora chiuso le indagini. “Stiamo vagliando tutte le possibilità: incidente, furto ma anche l’atto terroristico” ammette infatti il ministro Rahimzoda.

L’ombra dell’ISIS

Pur non essendoci conferme ufficiali, dietro i quattro omicidi potrebbe esserci infatti la mano dell’ISIS, che ha rivendicato l’attacco pur non fornendo alcuna prova del collegamento con gli attentatori. E’ la prima volta, inoltre, che lo Stato Islamico colpirebbe nell’ex repubblica sovietica del Tagikistan. Un video pubblicato da Radio Free Europe sembra in effetti mostrare, per quanto le immagini siano sfocate e confuse, che i quattro ciclisti occidentali siano state vittime di un attacco deliberato, iniziato quando una berlina nera li ha inseguiti e investiti e concluso con un assalto armato, con coltelli e armi da fuoco. In una odierna conferenza stampa, la polizia del Tagikistan sembra però incolpare dell’attentato una forza d’opposizione al governo.