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Taranto, 6 agenti Polstrada ai domiciliari per corruzione

Taranto

Niente multe in cambio di soldi: per questo motivo sei agenti della Polstrada in servizio a Taranto sono finiti agli arresti domiciliari.

Sei poliziotti della Polstrada, in servizio a Taranto, sono finiti ai domiciliari con l’accusa di corruzione. Questi provvedimenti disciplinari sono stati eseguiti da parte degli agenti della Squadra Mobile e della sezione di Polizia giudiziaria della Stradale. Dalle indagini, che sono state condotte dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone, è emerso che i sei agenti non avrebbero elevato verbali, ovvero non avrebbero dato delle multe, in cambio di soldi.

Agenti Polstrada Taranto ai domiciliari

Sei agenti della Polstrada, in servizio a Taranto, sono stati arrestati con l’accusa di corruzione. In particolare, i sei poliziotti sono finiti agli arresti domiciliari. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti da parte degli agenti della Squadra Mobile e della sezione della sezione di Polizia giudiziaria della Stradale su disposizione del gip Paolo Incalza. Le indagini sono state condotte dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone. Dall’inchiesta è emerso che i sei agenti non davano multe in cambio di denaro.

Entrando maggiormente nel dettaglio, per i sei l’accusa nello specifico è quella di induzione indebita. In altre parole, gli agenti della Polstrada riuscivano ad ottenere dei soldi dai camionisti per evitare di comminare loro delle multe a seguito di alcune irregolarità riscontrate nei vari controlli. L’operazione in generale è stata condotta da parte della Polizia di Stato. I fatti si sono verificati in un periodo tra i mesi di luglio e ottobre 2016.

Le indagini

I poliziotti che sono finiti ai domiciliari hanno abusato dei poteri appartenenti alla Polstrada, in particolare nello svolgimento della loro attività relativa al controllo della circolazione stradale. I soggetti coinvolti nella vicenda, infatti, come già accennato in precedenza, inducevano diversi conducenti di autoarticolati e rimorchi a corrispondere a loro delle somme di denaro non dovute. In cambio di soldi, gli agenti non elevavano verbali di contestazione per violazioni del codice della strada. Sono stati indagati per la stessa condotta anche gli stessi conducenti per aver dato loro il denaro richiesto.

L’indagine è stata avviata in seguito ad una telefonata anonima, giunta alla sala operativa della Questura di Taranto. Nel corso di questa telefonata è stata segnalata la presenza sulla S.S. 100, in direzione di Bari, di un equipaggio della Polstrada che era intento a caricare nel bagagliaio dell’auto di servizio alcune casse di pesce che erano state prelevate all’interno di un furgone che era stato fermato per un controllo.

Grazie a tale segnalazione e soprattutto ad alcune discordanze tra le versioni relative a quanto successo durante quel controllo, gli agenti della Squadra Mobile e del compartimento della Polizia Stradale Puglia (Sezione Taranto) hanno deciso di predisporre un servizio di sorveglianza, che ha permesso di videoregistrare il momento in cui è avvenuta l’effettiva consegna di banconote da parte di conducenti di camion che erano stati fermati per i consueti controlli di rito. Gli indagati avevano anche capito di essere stati sottoposti ad un servizio di sorveglianza, riuscendo ad accertare la presenza di impianti di monitoraggio. Per questo motivo, hanno cercato anche di ottenere ulteriori informazioni su quanto fosse già noto agli inquirenti.